Morgan compie 48 anni e il regalo più importante se lo fa da solo: una canzone di autocritica. Nel giorno in cui festeggia la sua nascita, paradossalmente sancisce la sua “morte”. Una fine purificatrice in attesa della resurrezione, che in questo periodo si avvicina tanto alla storia del Natale e di un altro ribelle che ha provato (riuscendoci) a cambiare il mondo come Gesù.
Negli ultimi anni le polemiche intorno o a causa di Morgan non sono mai mancate, da ultima quella che lo ha visto contrapposto al direttore artistico di Sanremo, Amadeus, reo di non averlo chiamato nella lista dei 26 big del prossimo festival. Come in varie situazioni in passato – soprattutto legate alla tv -, il cantautore si è sentito tradito e ha poi sbottato su siti e social. E così, puntualmente, sono apparsi numerosi articoli in cui si parlava di “un artista finito”, di un personaggio “che non ha più niente a che fare con la musica” oppure “non fa un disco da 10 anni” e di una persona “che avrebbe bisogno di farsi curare”.
Tutto vero, tanto che lo stesso Morgan ha confermato riportando le varie mancanze nel brano pubblicato sui social (Instagram), che era fra i cinque presentati a Sanremo, e che ha deciso di regalare ai suoi fan. Un testo spietato, dove non si risparmia nulla. Si intitola Il senso delle cose e parte da subito come un atto d’accusa: “Io ho perso” ripete più volte, per rimarcare che in tutto il can-can mediatico, fra trasmissioni trash e sfuriate sui social, alla fine lui è l’unico che ne paga le conseguenze. E in seguito la tirata contro se stesso, su una ballad in piena tradizione cantautoriale italiana che sembra uscita dagli anni ’60 più vitalistici e nello stesso tempo può contare su un arrangiamento attualissimo: “Ho perso l’occasione della vita, l’aspetto giovanile, il gusto di fare una canzone, la faccia pubblicamente, la voce per cantare, il lavoro da imbecille”.
Ma nonostante la durezza con cui si auto-giudica, non mancano gli slanci ironici mentre scherza “e ogni tanto perdo un dente”, o universalistici visto il periodo che tutti stiamo vivendo quando dice di aver perduto anche “la funzione del Natale”, così come non ha dimenticato lo stile morganiano nel giocare con le parole sullo scorrere del tempo: “Ho perso un anno, l’anno scorso”.
Una pezzo di protesta, di Morgan contro Morgan e tutti i suoi errori che in fondo in fondo sembra riconoscere con lampante lucidità. È quel che (gli) ci voleva per ricominciare. E infatti, fa ben sperare che dal titolo, Il senso delle cose, il brano si concluda con una affermazione: “Ma vedo il senso del domani”. Nel giorno del suo compleanno è l’augurio migliore che potesse farsi e il regalo più grande per chi ama la musica: una bella canzone.
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