Dimenticate l’alcol, le risse, le droghe, le tette, il vomito e tutto il resto visto nello strepitoso Babylon (che infatti non ha vinto nulla). Lady Gaga ha aiutato un fotografo a rialzarsi: è stato questo uno dei momenti più emozionanti (e una delle notizie del giorno) a proposito della cerimonia di consegna degli Oscar. Questo per dire quanto flat e priva di fuori programma doveva essere ed è stata questa edizione degli Academy Awards. È stato come se Will Smith lo schiaffo lo avesse dato non solo a Chris Rock ma a tutti i presenti in sala e fossero ancora tutti sotto shock e col livido sulla guancia e tremanti e terrorizzati, oramai Will Smith è al livello di Jason, o di Leatherface o di Ghostface o della bambola Chucky. D’altronde Hollywood fa le cose in grande e il nuovo amministratore delegato dell’Academy, Bill Kramer, ha istituito una vera e propria unità anticrisi (non è una battuta, l’ha e l’hanno chiamata proprio così: “unità anticrisi”) per gestire ogni tipo di improvvisata.
In realtà nessuno ha ben capito (ma è stata certamente una strategia deterrente) contro chi o cosa si sarebbe scagliata questa S.W.A.T. della cerimonia, né che armi avrebbe usato (fucili caricati a bon bon di gelato come quelli che una volta vendevano al cinema durante l’intervallo?). Per mettersi al sicuro nessuno ha fatto niente di socialmente riprovevole né ha detto qualcosa di minimamente provocatorio o divertente, compreso Jimmy Kimmel, che avrebbe dovuto essere il comico-barra- presentatore che ha provato a fare un paio di joke sullo schiaffone ma non gli sono venuti bene, forse perché era lui il primo terrorizzato di dire qualcosa che potesse provocare una risata fuori luogo: “Se ci saranno atti di violenza chiamo Creed e Spider Man”, manco il parente lontano e un po’ fastidioso nelle cene di famiglia obbligatorie.
Quest’anno è stato tutto così woke e inclusivo che sul palco hanno invitato persino l’asinello de “Gli spiriti dell’isola”. Vincitore di quasi tutto “Everything Everywhere All at Once” (persino il premio alle maiuscole senza motivo, oltre al primo Oscar a una donna asiatica). Unico dei premi principali non andato a questo filmone di genere (forse lo hanno capito che per riportare la gente in sala ci vogliono i filmoni di genere e che quelli riflessivi e profondi e di dialogo vanno benissimo le piattaforme da guardare a casa, soprattutto perché ti evitano di doverne discutere dopo, a cena, con gli amici) quello a Brandan Fraser per “The Whale”. Mossa geniale di Netflix, mandare in controprogrammazione alla premiazione lo streaming di “Selective Outrage”, lo stand up di Chris Rock (già mandato in diretta la settimana scorsa), in cui le battute su Will Smith e le corna che gli ha messo la Pinket c’erano. Niente unità di crisi lì. Altra notiziona: Lady Gaga ha cantato vestita solo con nu ggins e na maglietta e nu filo di trucco; roba da strapparsi i capelli davvero, altro che Jada…