“Il mio Roma Music Festival diventerà il Festival di Sanremo di tutti gli emergenti italiani. E i più bravi avranno anche la possibilità di fare un tour europeo”: lo dice Andrea Montemurro, ideatore del Roma Music Festival nonché presidente dell’Associazione Musicisti Italiani e responsabile per la commissione europea del progetto internazionale Musician+. E l’esempio massimo a cui ispirarsi è quello di Damiano David e compagni: “La parabola dei Måneskin dimostra che passione, caparbietà, bravura e un pizzico di fortuna possono farti arrivare ovunque: dalle esibizioni per strada il sabato pomeriggio in via del Corso a Roma fino ai palcoscenici più importanti del mondo con i Rolling Stones. Noi vogliamo essere il palco dove tutti i ragazzi che amano la musica possono sognare di diventare delle star”.
Presidente, il Sanremo degli emergenti a Roma: un progetto ambizioso…
Tra i palchetti dei locali dal vivo o degli studi dove i ragazzi fanno le prove divertendosi con la loro musica al blasonato e tanto desiderato palcoscenico del Teatro Ariston di Sanremo purtroppo c’è un abisso. Tanti bravissimi artisti emergenti non riescono nemmeno a immaginare di provare a realizzare i loro desideri e per questo motivo con il Roma Music Festival vogliamo accorciare le distanze tra il sogno e la realtà.
Che cos’è il Roma Music Festival?
È una kermesse che dura nove mesi. Come una gravidanza che vuole portare alla nascita dei nuovi talenti della musica italiana. Ogni anno ad aprile si aprono le iscrizioni per partecipare alle selezioni per le varie categorie che nella finale di dicembre a Roma incoronerà i vincitori. L’anno scorso la finalissima è stata ospitata dal prestigioso Teatro Golden di Roma.
Perché ogni anno venite subissati di richieste di partecipazione?
Il Roma Music festival è un momento di incontro e divertimento in un mondo, come quello della musica, in cui la qualità e la bravura faticano a trovare la giusta visibilità. In tv ci sono tanti programmi dedicati agli emergenti ma spesso il successo che ti assicurano è troppo effimero. Il Festival di Sanremo, invece, è una grandissima vetrina per i big o per giovani che già possono contare su una fortissima affermazione personale mediatica. Il mondo degli emergenti resta tagliato completamente fuori.Il nostro festival vuole inserirsi proprio in questo vuoto: noi diamo voce a tanti bravi artisti emergenti senza nessun limite né preclusione di genere musicale e senza nessuna forzatura commerciale.
Oltre alla produzione del Roma Music Festival ti occupi anche dell’associazione musicisti italiani della quale sei il presidente…
un altro tassello di un impegno che vuole tutelare la vastissima categoria degli appassionati di musica, delle scuole di musica e dei locali dove si suona musica dal vivo. Abbiamo degli obiettivi ben precisi da realizzare nei prossimi mesi.
Quali sono?
Il riconoscimento della figura dell’operatore musicale, una nuova tutela per gli operatori musicali, fino ad una corretta normativa fiscale rivolta ad associazioni culturali e scuole di musica. Non sono più rimandabili interventi decisi a favore delle scuole di musica che dovranno essere aiutate con incentivi, contributi e sgravi fiscali. Stesso discorso per le nuove produzioni musicali. Ma, soprattutto, il punto principale del nostro programma sarà il riconoscimento ufficiale della figura del musicista. Riflettori puntati anche sui locali che sostengono la musica live, sulla detrazione fiscale totale dei corsi di musica, su incentivi concreti per gli enti del terzo settore operanti nel settore musicale e sul bonus per gli operatori del settore musicale che svolgono attività di sostegno sociale verso le categorie svantaggiate.
Dal Roma Music Festival a un tour in Europa?
Per noi è importante l’interscambio tra musicisti di differente estrazione culturale. Proprio questo è l’obiettivo del progetto europeo “Musician+” che nei mesi scorsi ci ha visti protagonisti a Madrid insieme a diverse realtà istituzionali provenienti da diversi Paesi europei. La musica è una passione che deve essere tutelata e valorizzata e non deve avere confini.