Andiamo con ordine: Angelina Mango nasce a Maratea nel 2001, come suggerisce il suo cognome i genitori sono due persone che alla musica hanno dato tantissimo: la madre è Laura Valente, voce dei Matia Bazar tra il 1990 e il 1998, il padre è Pino Mango, una delle più belle voci che la musica italiana abbia mai avuto (ricordiamo capolavori immortali come “Chissà se nevica”, “Oro”, “Mediterraneo”, “Lei verrà”, “Bella d’estate”, “La rondine” o “Ti porto in Africa”).
Di artisti che, a dispetto di un cognome importante, hanno scelto l’esperienza dei talent ce ne sono tanti, ultimi tra questi ricordiamo Leo Gassmann (figlio di Alessandro e nipote del grandissimo Vittorio Gassmann) che, dal palco di X Factor, ha trionfato a Sanremo Giovani nel 2020 con “Vai bene così” per poi tornare all’Ariston tra i big quest’anno con “Terzo cuore” (brano scritto tra l’altro da Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari) o LDA, figlio di Gigi D’Alessio, anche lui passato da Amici e quest’anno ha debuttato a Sanremo. Di Leo Gassmann però ce n’è uno solo, e lui ha scelto il talent giusto con la fanbase meno tossica. Amici è diverso: dura tanto, troppo, è impostato come una scuola al cui interno c’è una competizione tutt’altro che sana, e non mette alla prova i talenti per spingerli al massimo ma li mette alla prova per ottenere un giudizio, un voto, e farli sfidare tra loro.
I talent sono una gara, ma Amici in particolare è un talentificio, una macchina che sforna talenti plasmati per piacere al pubblico. Non è un caso se il programma di Maria De Filippi ha ogni anno almeno un artista che spicca ed esalta masse di adolescenti con gli ormoni impazziti nei centri commerciali in coda per un firmacopie, ma quanti lasciano veramente il segno?
Facciamo un esempio pratico: The Jab. Vi dice nulla quel nome? Dopo l’esperienza di Amici, il duo composto da Alessandro De Santis e Mario Francese ha vinto Musicultura nel 2021. Poi, nel 2022, il tentativo a Sanremo Giovani e a X Factor, vinto proprio da loro ma con un altro nome, Santi Francesi. Andiamo a cercare altri nomi mai decollati: Dennis Fantina, Giulia Ottonello, Timothy Snell, Samantha Discolpa, Sarah Jane Olog, Antonino Spadaccino, Piero Romitelli (l’esempio vivente del non demordere, li ha letteralmente girati tutti i talent). Può bastare, no?
Angelina è un talento cristallino, ha una voce incredibile e un dono naturale, che la genetica e due genitori artisti le hanno regalato, ma Amici rischia di snaturarla e di mandarla allo sbando nel mare magnum della discografia. In parole povere, non tutti escono da Amici e fanno la fine di Elodie, Annalisa o Emma. Nella peggiore delle ipotesi esci da Moreno e poi finisci a fare “Una voce per San Marino” pur di riemergere e di provare ad andare all’Eurovision.
Se poi aggiungiamo la fanbase che, dopo la critica di un giornalista anche autorevole come Andrea Conti che definisce la performance “non al top”, invade twitter con clip dell’esibizione per schernire il giornalista definendolo incompetente, allora siamo letteralmente a un passo dal baratro. Queste dinamiche, a un’artista dal grande talento come Angelina, non fanno bene. La scelta migliore, probabilmente, sarebbe stata quella di “seguire” Frida Bollani Magoni (figlia di Stefano Bollani e Petra Magoni), che con il suo enorme talento conquista i cuori del pubblico (e chi l’ha ascoltata dal vivo, compreso chi vi scrive, può ben comprendere il perché).
Il rischio della sovraesposizione è enorme, un tritacarne come quello di Amici rischia di snaturarla e di bruciare in partenza un’artista che ha un potenziale smisurato. Per farla breve, dobbiamo augurarci che il percorso di Angelina non incontri più una fanbase tossica e che la scuola di Amici possa restituircela per come l’abbiamo conosciuta, autentica, e non l’ennesima copia di mille riassunti che spesso vengono sputati fuori dal talent e abbandonati a loro stessi. Perché un talento così si merita molto di più.