Boicotta il Festival. No, questa frase non l’avrete letta in nessuno dei tanti commenti che intasano tutti gli articoli che raccontano la partenza della kermesse sanremese. O almeno non la leggerete così. Perché è troppo elementare, solo tre parole, che diamine, e perché non contiene nessun errore grammaticale o sfrondone. Sì, perché se in questi giorni vi è capitato di incappare in uno di questi commenti, spesso corredato da meme che presentano sicuramente una foto di di Zelensky, questo il motivo per cui si chiede di boicottare il Festival, spesso corredata da qualche frase delirante, beh, non avrete potuto inorridire di fronte a errori grossolani, spesso accompagnati da slogan che non fanno altro che portare al risultato opposto da quello desiderato. Perché, arriviamo al punto che già parlare di questo orrore mi mette a disagio, figuriamoci starci a perdere su troppo tempo, c’è un manipolo di persone, sui social gente che fortunatamente non è tra i miei contatti, men che meno tra i miei conoscenti reali, ma che capita sui miei profili per commentare, c’è un manipolo di persone che ritiene che la presenza di Zelensky in video dentro il circo del Festival di Sanremo sia un crimine contro l’umanità, e non può che urlarlo al mondo venendo a rompere i coglioni sotto post che, per altro, non solo non invitano a seguire il Festival, ma semmai quel che scrivo o faccio, ma sono quasi sempre critici nei confronti di Amadeus, compreso l’Amadeus che invita Zelensky. Ora, non so cosa possa indurre qualcuno a andare sulla pagina di uno sconosciuto, e per di più di uno sconosciuto che sta dicendo che sta per partire per Sanremo per raccontare il Festival a scrivere roba tipo “Spegnete la tv”, “Boicotta Sanremo”, “Zelensky merda”, ho corretto debitamente io la grammatica, la sintassi, tranquilli. Quello che so è che pensare di convincere qualcuno a boicottare qualcosa semplicemente scrivendo una frase scema su un commento di un articolo che parla di Sanremo è da idioti, pensare poi di poterlo spiegare in un italiano stentato, quasi sempre sgrammaticato, zero consecutio, vocaboli usati alla cazzo di cane, logica zero, è avvilente. Ecco, mi avvilisco, questo succede ogni qualvolta mi capita di incappare in questi commenti, e in questi giorni in diversi stanno arrivando a lasciarli sotto i miei post, svariate decine, se non centinaia, e mi avvilisco perché mi viene la tentazione di fare il nazi-grammar, e correggere gli errori, ma i commenti di risposta ai miei commenti da maestrino sono ancora carichi di errori, e se lo sottolinei di nuovo capace che chi li scrive ti chiami “professorone”, citi Burioni, provi a dimostrare l’indimostrabile ricorrendo a Google, finisca per diventare lo zimbello della mia bolla, perché in fondo è nella mia bolla che arrivano, chiamando quindi a raccolta gli amici per difendersi, e allargando la pozzanghera e il mio avvilimento.
Come, peraltro, se io fossi parte del Festival, uno che, di fronte a un boicottaggio, avrebbe qualcosa da perderci. Peggio, come se io guadagnassi qualcosa dagli ascolti, la faccenda dei soldi, i tanti soldi del canone spesi per uno spettacolo che, cito tra virgolette, è peggio della Festa dell’Unità, sempre a causa di Zelensky, che poi sarebbe da capire in cosa Zelensky sarebbe uno che ha a che fare con la Festa dell’Unità, semmai avrebbero dovuto invitare Putin, in caso, la faccenda dei tanti soldi spesi del canone, che è di suo una bufala, il Festival porta soldi alla Rai, non ne prende, e il Festival offre anche tanto lavoro a una filiera che, proprio a causa dei vari lock down, chi è contro Zelensky è anche No vax, fatevi un giro sui loro profili, lì rivendicata ogni due per tre, con gente che annuncia di aver scritto alla Rai per disdire l’abbonamento, poveri cuccioli. Il fatto è che, non credo serva ripeterlo, anche perché chi lo sa lo sa, chi non lo sa, cioè chi appunto invita a boicottare Sanremo con quel povero lessico lì, anche leggendo non capirebbe, analfabeti funzionali, se non addirittura analfabeti a basta, il fatto è che, non credo serva ripeterlo, i social hanno permesso uno scempio, non tanto quello di dar voce a tutti, quanto piuttosto illudere che quella voce porti a un qualche risultato, sia ascoltata o presa sul serio, fatto che spinge chi quella voce di colpo se l’è ritrovata in bocca a usarla, quasi sempre male. Uno non vale uno, è storia vecchia, ma se poi per dimostrarlo tocca immergersi in quel pantano di retorica becera, di frasi sbagliate, di concetti sbagliati, beh, l’avvilimento sfocia in rabbia e la rabbia in risposte anche violente, e grazie a Dio che il tutto avvenga sui social e non in strada (grazie a Dio per loro).
Per questo, anche per questo, visto che una volta tanto che non sono vessato dai fanclub dei cantanti ecco che arriva il fanclub di Putin, gente violentissima verbalmente che si dice contro la guerra, hater che non hanno manco la giustificazione di essere giovani, sono quasi sempre adulti, a volte anche a rischio terza età, comunque con una scolarizzazione claudicante (claudicante significa che zoppica, amico boicottatore che per un qualche motivo fossi arrivato fin qui, e quel fossi vuol dire “sei”, tu avresti detto così, capra che non sei altro), ho deciso di reagire e di reagire alla mia maniera. Andando anche a fare una citazione sanremese, citazione che le povere capre in questione non coglieranno, loro boicottano il Festival, che ne sanno, cioè tirando in ballo quel Rosa Chemical che è finito a sua volta sotto gli strali di una non troppo più alfabetizzata deputata di Fratelli di Italia, reo di portare il gender, il poliamore e il porno di OnlyFans al Festival, programma per famiglie con bambini, ha detto, evidentemente essendosi fermata solo al titolo del pezzo di Vanity Fair che lo presentava al grande pubblico.
Ho deciso, vengo al dunque, i boicottatori che erano arrivati fino a poche righe fa si saranno nel mentre buttati nel dirupo come dei Lemmings, troppa fatica per loro tutte queste relative, ho deciso di aprire anche io una pagina OnlyFans, come Rosa Chemical. Di più, ho deciso di aprire una pagina OlnyFans e di buttarmi anche nel campo dei sex toys, cosa che ancora, credo, Rosa Chemical non ha fatto. Le due cose, ça va sans dire, sono legate tra loro, e sono entrambe rivolte a quella manica di beoti che stanno lì a scrivere San Remo, S.Remo, Zeleschi e altre atrocità del genere, a me, poi, bestie che non siete altro. Nella mia pagina OnlyFans, giusto il tempo di capire come funziona, venderò foto del mio culo. Primi piani, gli stessi idioti immagino si saranno ciclicamente scandalizzati quando sui social girava la fake news dell’artista che aveva fatto una mostra che ritraeva in scala maggiorata tutta una serie di buchi di culo, ecco, io quello venderò. E sul fronte sex toys invece metterò sul mercato un calco in lattice del medesimo buco di culo, contenuto dentro uno di quei cilindri che già si trovano sul mercato, quello dei sex toys che poi ti arrivano a casa dentro confezioni anonime, private, non fate finta di non sapere di cosa si tratto, quelli che ti permettono, nelle tue fantasie, di scoparti una pornostar, sono tutti gadget griffati, vagine o culi, quello passa il convento, si fa per dire. Nel mio caso, il calco del mio culo in lattice, come del resto le foto che potrete trovare su OnlyFans, sempre lì venderò anche il calco, hanno lo scopo di permettere a tutti i miei hater, gli attuali che mi attaccano perché non boicotto Sanremo, magari facendomi esplodere in Riviera, come gesto pacifista, più in genere i tanti che arrivano a spiegarmi il mio lavoro, che sbaglio a dir male di quel cantante o quell’altra, ecco, per permettere a tutti loro di baciarmi il culo, bidimensionalmente, con la foto, più realisticamente col sex toys. Poi, la gente è strana, cantava proprio a Sanremo Mia Martini, una, pensa te, che è stata boicottata da Sanremo, invece che boicottarlo, il sex toys potete usarlo anche per farci qualche altra cosa, in mia assenza diceva Socrate potete anche uccidermi, o al limite metterlo sulla scrivani e usarlo come porta penne, credo che siano abbastanza profondi, almeno quelli delle pornostar, una penna dovrebbe entrarci comodamente. Quindi no, non boicotterò Sanremo, non spegnerò la tv, anche perché seppur la spegnessi il Festival lo vedrei lo stesso, sono appunto a Sanremo, e soprattutto, boicottatori con la voglia pazza di venire a rompere i coglioni a me, baciatemi il culo. Ah, Rosa Chemical, mi giro e non ti vedo.