Valentino Rossi, in un mondo che corre per mostrarsi agli altri, è come un salmone che risale la corrente dei fiumi. Faticosamente contromano, cerca di ritagliarsi momenti di privacy in una vita da personaggio pubblico. Quando prende lo smartphone per mostrare qualcosa di lontano dai motori quindi, di solito lo fa per un buon motivo. Ed “Il Grande Passo”, ultimo film di Antonio Padovan con Giuseppe Battiston e Stefano Fresi (!), è un buon motivo.
Larghi, esagerati e profondi, Battiston e Fresi lavorano insieme per la prima volta raccontando la storia di due uomini con poco più di un padre in comune. Uno è folle e sognatore, scorbutico e cattivo, l’altro è lo specchio della razionalità. L’obiettivo del primo è (letteralmente) la Luna, quello del secondo è sperare che non si faccia troppo male provandoci. Tra loro c’è anche uno straordinario Flavio Bucci (Il Don Bastiano del Marchese del Grillo), che interpreta la figura del padre assente e dissoluto nel suo ultimo lavoro.
Il Grande Passo è il racconto di una storia impossibile, folle e vera al tempo stesso, ambientata attorno ad un capannone immerso nella nebbia del Polesine. Contro le statistiche, la ragione e la gravità. E per battere quest'ultima c'è sempre voluta un po' di leggerezza. La stessa che serve per partire da Tavullia con un’Apecar e l'intenzione di vincere nove mondiali in MotoGP.