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Il Codacons è contro Tony Effe, Emis Killa e Fedez a Sanremo? Dj Wad e quelle domande scomodissime all'associazione dei consumatori...

  • di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

19 dicembre 2024

Il Codacons è contro Tony Effe, Emis Killa e Fedez a Sanremo? Dj Wad e quelle domande scomodissime all'associazione dei consumatori...
Dj Wad, a Radio Deejay e in un reel Instagram, mette in discussione il Codacons, l'associazione per la tutela dei consumatori, sottolineando quelle che sembrano “crociate moraliste” contro rapper come Tony Effe, Emis Killa e Fedez, ma con qualche distinguo? Dietro queste campagne, secondo il Dj, ci sarebbero motivazioni che vanno oltre la semplice difesa dei consumatori…

di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

Ci sono elementi che ritornano spesso quando si parla di Sanremo: rapper e polemiche. Ma stavolta Dj Wad, dai microfoni di Radio Deejay nel suo programma Say Waaad? e poi in un reel Instagram, ha messo in discussione la comunicazione del Codacons (l’associazione a tutela dei consumatori), provando a rivelare il dietro le quinte della "crociata" contro Tony Effe, Emis Killa e, fino a poco fa, anche Fedez (“ora no perché amico?”, pizzica il conduttore, anche se, nei comunicati stampa del Codacos il nome di Fedez compare). E lo fa ponendo alcune semplici domande, dalle quali salta fuori che il Codacons sarebbe un comitato composto da cinque membri “di età medio-alta” che potrebbero non avere grande dimistichezza con il genere rap-trap. Per questo chiederebbero a gran voce l’esclusione di Tony Effe, Emis Killa e Fedez da Capodanni e Festival di Sanremo. È l'unico motivo l'aver prodotto presunti brani “sessisti” e contenuti non conformi al regolamento del Festival? Un regolamento che però, sottolinea Wad, non accetterebbe mai testi del genere in gara, anche per volontà della direzione artistica. E allora, perché insistere? Per pubblicità personale? Per avere più iscritti? Per moralismo? Seguendo soltanto i gusti della propria "bolla"? Per il Dj sarebbero tutte motivazioni che hanno poco a che fare con la tutela dei consumatori.

Fedez e Carlo Rienzi, presidente del Codacons
Fedez e Carlo Rienzi, presidente del Codacons
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E si arriva al momento topico dell'intervista: “La questione è che suo nipote Dario, che ha 14 anni e adora Tony Effe, è un consumatore oppure no?”, chiede Wad proprio all’avvocato del Codacons, che aveva ammesso i gusti del ragazzo. “Se il Codacons rappresenta i consumatori, perché dovrebbe schierarsi contro quelli che piacciono ai giovani?” Già, perché? Forse perché il target che segue il rap-trap non rientra nel paradigma di “consumatore modello” che qualcuno vorrebbe difendere? Wad prosegue illustrando l’influenza del Codacons sulla politica e l’opinione pubblica, che comunque è legittima, facendo però intendere che le sue campagne non sarebbero meri esercizi di tutela sociale, ma vere e proprie azioni di pressione. Non possono “bloccare” Sanremo, certo, ma possono mettergli il bastone tra le ruote. E se il bersaglio sono rapper seguitissimi dai giovani, l'effetto mediatico è assicurato.

Dj Wad e il suo programma Say Waaad? a Radio Deejay
Dj Wad e il suo programma Say Waaad? a Radio Deejay

Ma ci sono domande rimaste senza risposta: chi stabilisce cosa è moralmente accettabile nella musica? Chi decide cosa può essere ascoltato in Tv o ai concerti di Capodanno? E soprattutto: perché certi artisti vengono colpiti mentre altri no? Dj Wad non dà risposte definitive, ma il messaggio è cristallino. Se a qualcuno non piace il rap o non capisce le sue radici, è un problema culturale, non giuridico. E forse sarebbe ora di chiedersi quanto e per quali motivi certe realtà influenzino quello che ascoltiamo. Codacons o non Codacons, alla fine cambia poco. L’importante è sapere chi muove i fili dello spettacolo.

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