Mina compie oggi 85 anni. Da 47 anni lontana dalle scene, ma non ha mai smesso di cantare. La sua voce, scolpita nel tempo e nella memoria collettiva, è ancora lì: potente, fluida, iconica. Una presenza invisibile e costante, che ha attraversato epoche, mode e stili. E resta, oggi come ieri, ineguagliata. Non è solo la più grande voce italiana: è, a tutti gli effetti, la migliore cantante della storia della musica. Il motivo? Perché Mina ha saputo essere tutto: interprete, pioniera, simbolo, rivoluzione. Dalla sua prima esibizione nel 1958 alla Bussola, quando cantò "Anima Pura" e conquistò la platea, fino all'ultimo album "Gassa d’amante" uscito a novembre 2024 – dove duetta idealmente con Elisa e Francesco Gabbani, reinventa Fabio Concato o poco prima, nel 2023, aveva collaborato con Blanco e sfornato un altro successo "Un briciolo di allegria" – ha mostrato una freschezza vocale che non conosce tempo.

Le sue interpretazioni non sono mai state semplici esecuzioni: sono abissi emotivi in cui chi ascolta viene trascinato. Lo ha scritto Ben Sisario sul "New York Times": "La sua voce è un prodigio – fumosa, agile, con un’estensione degna di una cantante jazz o lirica. Mina è una figura mitica della cultura italiana, onnipresente e inafferrabile". Allo stesso modo, la BBC Culture ha sottolineato come la cantante sia “meno una voce e più una forza della natura”, capace di “scivolare tra i registri con eleganza, da un sussurro sensuale a un’esplosione piena e potente”. E ancora: John Bush su AllMusic la definisce "una delle cantanti pop italiane di maggior successo di tutti i tempi", dotata di "una voce espressiva e potente che le ha permesso di dominare le classifiche per decenni". Per Kevin E G Perry, su "The Independent", "Mina non interpretava le canzoni: le abitava. Anche oggi le sue registrazioni suonano contemporanee. Il suo rifiuto della fama non ha fatto che amplificarne la leggenda".

Anche in Italia, da sempre, i critici la celebrano. Gino Castaldo la descrive come “una delle voci più potenti e versatili della storia della musica italiana”, capace di fondere “pop, jazz, rock e canzone d'autore con naturalezza”. Ernesto Assante sempre su Repubblica la chiama “la voce che ha raccontato l’Italia: ironica, struggente, sensuale, sempre libera”. Per Aldo Grasso del Corriere, è “una voce unica al mondo”, la cui interpretazione è “totale, viscerale, profonda”. Francesco Prisco sul Sole 24 Ore va oltre: “Ogni nota è un’emozione guidata con lucidità e intensità. Mina ha ridefinito l’idea stessa di cantante pop”.

Ma non è solo la voce a renderla leggenda. Mina è stata una rivoluzione culturale: scandalosa negli anni Sessanta per la sua relazione con Corrado Pani, libera in amore e nel pensiero, imprenditrice discografica, regina della televisione elegante e intelligente, capace di sparire nel momento di massimo splendore scegliendo il silenzio mediatico, ma rimanendo più presente di chiunque altro. Nata a Busto Arsizio il 25 marzo 1940, Mina Anna Maria Mazzini – per tutti semplicemente Mina – ha scelto il ritiro nel 1978 dopo il leggendario live al Lido di Camaiore, immortalato nel doppio album “Mina Live ’78”. Da allora vive a Lugano, ma la sua voce continua a uscire dai dischi, dalla radio, dalla memoria. Non ha bisogno di apparire: le basta cantare. A 85 anni, Mina è ancora la più grande (non solo italiana). Nessuno ha mai cantato così. Nessuno, visto l'avvento dell'autotune e dell'intellligenza artificiale, lo farà mai più?
