“Måneskin? Se togli la bellezza di batterista e cantante, cosa resta, il capezzolo di Victoria?”. Ricky Portera, il virtuoso della chitarra nostrana, non si unisce al coro di rallegramenti per il traguardo a stelle e strisce della band romana. Anzi commenta sotto una luce diversa la nuova tacca della loro collezione, tradotta nel premio per il Miglior video alternativo dell'anno agli Mtv (per I Wanna Be Your Slave). Così, mentre i media sparano fuochi d'artificio all'indirizzo di Damiano e compagni, della serie - è la prima volta che l'Italia si aggiudica il riconoscimento - e altre squisite simili facezie, incluso il j'accuse per la censura della regia sulle tette della bassista (mentre il frontman esibiva con nonchalance lo scultoreo lato B), il noto chitarrista - per oltre trent'anni mano rock di Lucio Dalla nonché alter ego di Gaetano Curreri alla corte degli Stadio - disquisisce, nella nostra chiacchierata, in direzione ostinata e contraria. Invettiva di una vecchia gloria nostalgica? Giammai. “Ben vengano i giovani, ma loro non hanno inventato niente di nuovo. Come faccio a stupirmi di cose già viste e riviste e fatte peggio di 40 anni fa?” tuona addirittura, col piglio di chi i fenomeni musicali li ha visti nascere sul serio. Altro che culi al vento...
Coi Måneskin non è mai stato particolarmente tenero. Ha cambiato idea alla luce del nuovo riconoscimento?
La mia idea rimane la stessa, non sono né incuriosito da loro né altro. D'altra parte negli anni ’70 anche io suonavo con le gonne, truccato, come faccio a sorprendermi di cose già viste e riviste, e fatte peggio di 40 anni fa? Nella stessa misura non mi stupisce Achille Lauro in body, lo facevo già nel ’74, è come vedere un film due volte, no?
Ma gli americani addirittura li premiano…
Perché gli americani si meravigliano di tutto, si tratta di un popolo senza storia, quindi tutto ciò che li incuriosisce diventa un fenomeno. Sarebbe straordinario se questo accadesse in Inghilterra, e lì mica succede.
Intanto Mtv ha censurato la loro performance, per via del capezzolo al vento di Victoria, più che del lato B del frontman…
Parliamoci chiaro, il mondo dell’arte deve stupire, e se non riesci con la musica… Se mostri tette e sedere, forse non hai altri argomenti, no? È chiaro che stiamo tornando alle facciate, sono un prodotto di marketing, tutto qua. Probabilmente anche Mtv ha intuito la pacchianata. D’altra parte David Bowie mostrava il sedere nudo, adesso dobbiamo stupirci dei Måneskin? Poi facciamo attenzione anche a un altro fatto, parlando di eventi internazionali, ai festival all’estero il pubblico accorre per tutti i partecipanti, e chiunque sale sul palco viene accolto calorosamente, è un modo di vivere il live. Quindi è ridicolo il titolone: “Tutti pazzi per i Maneskin”. Ma dai!
E allora l'Olimpico come se lo spiega?
Quando si paga si può fare tutto. Una volta all’aeroporto avevo una pedaliera che pesava 30 kg, e non volevano farmela passare per questioni di sicurezza. Sicurezza poi svanita quanto ho pagato più di 100 euro. Quando metti mano al portafoglio, tutto è possibile.
I fan non mancano però, e in tutte le lingue.
Sicuramente, soprattutto giovanissimi, di chi non ha vissuto gli anni ’70. Spero fan non oltre i vent'anni, altrimenti siamo messi male!
Tecnicamente come li considera?
Ma non scherziamo, a livello musicale stiamo parlando del nulla assoluto. Ma attenzione, io non li snobbo perché sono della vecchia guardia, ben vengano i giovani, mi fa piacere che esistano e che vengano considerati.
Thomas è indicato come il valore aggiunto della band: è così?
Per niente, sono mediocri tutti e quattro in egual misura. Vantano un suono di basso vecchio, e chitarrista e batterista sono dei normali musicisti. Se togli la bellezza del batterista e il carisma del cantante, cosa resta, il capezzolo di Victoria?
Il rock è anche forma…
È vero, ma loro sono solamente una riedizione di quanto già visto. Questo non è un male, attenzione, ma il chiasso attorno a loro è eccessivo. Bisogna considerarli per quello che sono, un ritorno al passato, spinto da un budget che fa paura. Non è un cult, non è fenomenale, d’altronde abbiamo avuto David Bowie, Renato Zero, ripeto, i Måneskin non sono originali. Poi il rock non è forma né sostanza, per essere precisi, è un modo di vivere. Prima scopri chi sei, e poi vai sul tipo di musica che ti rappresenta, ma non sei rock se mostri un capezzolo.
Di sicuro meglio i Måneskin dei trapper, no?
Mah... gli ovili sono grandi, c’è posto per tutti.