Volevo fare una poesia, che non parlasse che di te... Le parole di Adriano Celentano rimbombano ovunque mentre chiacchiero con sua figlia, Rosalinda Celentano. Figlia d'arte sì, figlia del Clan: padre, Adriano, e madre, Claudia Mori, due nomi che basterebbero da soli a segnare il destino di chiunque, ma Rosalinda ha deciso di rompere gli schemi, a costo di bruciarsi. Non è un segreto che il rapporto coi genitori sia un campo minato, forse alimentato dalle sue scelte sentimentali, scelte che forse non corrispondono alla “morale” di famiglia. La 56enne, però, ha sempre vissuto a modo suo: è partita dal canto e poi si è lanciata nella pittura e nella recitazione, in teatro, al cinema e in tivù, sotto la guida di registi del calibro di Giuseppe Bertolucci, Wilma Labate, Pino Quartullo. Nel 2004 Mel Gibson la sceglie per il Kolossal La passione di Cristo. Ma il debutto è sul palco della Versiliana... “Avevo 23 anni, me la facevo sotto”…
Quale lato di Rosalinda prevale: cantante, attrice, pittrice?
È curioso, ma mi sento più a mio agio quando interpreto un personaggio.
Ma ha detto no a Mel Gibson che voleva portarla in America. Perché?
Sì, ho detto no. Non ero disposta a mettere me stessa sotto i riflettori in quel modo. Ho vissuto a New York per i miei primi lavori, e mi era stato offerto un anno all'Actor Studio, ma ho capito che non avevo quell'ego smisurato che forse era richiesto. Non mi pento di nulla, però, rifarei ogni cosa. Per me, l'arte non è un mestiere, è una necessità. È come fare l'amore o l'acqua: quando hai sete, bevi.
Agli esordi, ha fatto il suo debutto come cantante a Sanremo Giovani. È un capitolo chiuso?
Come cantante, non lo darei per scontato. La musica è e rimane la mia più grande passione, e siccome la vita sa essere imprevedibile, se dovessi imbattermi in un pezzo straordinario, uno di quelli che senti di dover assolutamente interpretare, potrei riprovare.
Lei è la terzogenita della coppia più bella del mondo, Claudia Mori e Adriano Celentano, l'ultima volta che li ha sentiti? Cosa vi siete detti?
Il 6 gennaio, per il compleanno di mio padre, gli ho fatto gli auguri e ci siamo scambiati un saluto.
Sono quasi otto mesi che non sente i suoi genitori?
Preferirei non soffermarmi su questo.
A Francesca Fagnani ha detto di non essere fan delle canzoni di suo padre. Saprà, però, che su TikTok sta spopolando un suo brano del 1979, Amore no.
La verità è che mio padre è sempre stato un visionario, un artista che ha saputo anticipare i tempi. Non mi stupisce affatto che questa canzone sia stata riscoperta oggi.
Non ha mai nascosto quel profondo malessere interiore che l'ha tormentata per anni, specialmente dopo aver ricevuto la diagnosi di tumore. Oggi, guardandosi allo specchio, riesce a provare amore per sé stessa?
Ho iniziato a volermi bene.
Ha detto che non crede nell'omosessualità. Cosa intende?
Non credo nella necessità di incasellare le persone dentro categorie predefinite. Ritengo che l'amore non conosca confini di genere. Un uomo può innamorarsi di un uomo così come di una donna, e lo stesso vale per una donna. Non c'è alcuna differenza. Se poi qualcuno vuole etichettarmi come una donna omosessuale, è affar suo.
Per questo odia i gay pride?
Non riesco a immaginarmi su un carro, in mezzo a una parata, a festeggiare, come se ostentassi un trofeo. L'amore è un sentimento intimo che, a mio avviso, si celebra in un contesto privato, tra amici stretti, con la persona che si ama.
Oggi, il suo cuore come sta? C’è qualcuno nella sua vita?
Per ora, il mio cuore se la passa benissimo da solo (ride).
Il suo sogno erotico più audace?
Affondare le mani nella creta.
Prego?
Sogno di plasmare una scultura, di darle vita con le mie mani.
Da sola o in compagnia?
Vuole proprio saperlo, eh? (ride)
Le capita mai di vedere sua cugina, Alessandra Celentano, ad Amici?
Sì, certo. Alessandra è molto più simpatica di quanto sembri, anche se sul lavoro deve essere inflessibile. Certo, potrebbe usare parole meno pesanti...
C'è un oggetto che porta sempre con sé?
Da 40 anni porto al mignolo un anello con il nome di Vita, la mia cagnolina, che mi ha lasciato sei anni fa.
Il suo sogno nel cassetto?
Da bambina ho sempre desiderato vivere in una cascina piena di animali, e magari salvarne il più possibile. Non è un'impresa facile, ci vogliono soldi, ma spero diventi realtà.