Crescere con due genitori ingombranti è faticoso. Ma crescere con due genitori astrofisici è un’esperienza esilarante, a metà fra una puntata alla Big Bang Theory e un faticoso week end alla Macaulay Culkin.
Giulia Bignami ne sa qualcosa: è figlia dell’astrofisico Giovanni Nanni Bignami, scomparso qualche anno fa, e di Patrizia Caraveo, astrofisica anch'essa e collaboratrice della Domenica del Sole 24 Ore e lo rivela nel suo romanzo d’esordio “La zattera astronomica Come sopravvivere a un papà scienziato” edito per Baldini + Castoldi.
Questo è un vero e proprio racconto di sopravvivenza alla Bear Grylls, con meno orsi e più accademici, un resoconto disincantato e fantasioso di un’infanzia rocambolesca che ci porta a conoscere un padre, famoso e omaggiato nella comunità scientifica, attraverso gli occhi curiosi e sbalorditi di una figlia bambina.
Insomma: scordatevi quell’eccesso di romanticismo che spesso hanno i figli nel descrivere eccezionali figure paterne: questo è un diario di bordo dove nessun difetto, piccola mania o bizzarria paterna viene risparmiata e anzi, viene dissacrata con elegante ironia.
La Bignami ci racconta i dietro le quinte di una vita paterna dedita alla scienza, tra noiosi funerali di eroi di guerra, amicizie con pezzi grossi dell’Agenzia Spaziale Italiana, e balletti iconici in studio televisivo sotto braccio a Piero Angela.
Nell’astrofisica in cui è caduta dentro troppo piccola “come Obelix nella pozione magica di Panoramix”, ha imparato grandi tecniche di sopravvivenza e importanti nozioni stellari: come riconoscere le canzoni trasmesse in cielo dalle stelle di neutroni, quali ortaggi si potrebbero coltivare una volta arrivati su Marte e come catalogare storie mitiche tipo Ufo e area 51… ovvero sotto la categoria STB: Sono Tutte Balle.
Tra intrighi romani, battaglie per cattedre, barzellette di premi Nobel – spoiler alert, per nulla divertenti - e stagionature di formaggi sardi illegali, Giulia ha ricevuto la sua educazione famigliare, che ha proseguito in educazione scientifica: non a caso anche lei è scienziata, chimica e ricercatrice clinica a Edimburgo dove vive da anni.
“La zattera astronomica” è in definitiva a metà fra un romanzo di formazione – che forma un poco anche noi lettori, spargendo qua e là nozioni di fisica e di astronomia – e un saggio dal sapore pop, dove Giulia Bignami ripercorre i ricordi di un’infanzia “irresistibilmente tragicomica”, sigillandola in un romanzo che è un vero e proprio atto d’amore.