Il venerdì sera ha una sola regina: Antonella Clerici. Con la sua conduzione rassicurante e frizzante, The Voice Senior si conferma lo show più seguito della serata, lasciando la concorrenza a interrogarsi sul senso della vita (e dei palinsesti). Con una media del 23,2% di share e 3,7 milioni di telespettatori, il talent dedicato alle voci over 60 domina la prima serata di Rai 1, superando anche programmi storici come Tale e Quale Show. Ma qual è il segreto del successo? Un mix ben calibrato di emozione, talento e una giuria che, più che giudici, sembrano protagonisti di una sit-com irresistibile. Difficile dire chi brilli di più tra i coach, ognuno con il suo carisma e il suo bagaglio di storie (e battute). Gigi D'Alessio, con il suo stile da cantastorie partenopeo, dispensa consigli e aneddoti musicali, tra un siparietto e l'altro con Clementino, che sembra il fratello minore scatenato della compagnia. Il rapper campano, oltre a giocarsi battute e freestyle, si è trovato più volte in situazioni imbarazzanti, come quando ha fatto una dichiarazione poco felice su Loredana Bertè e poi ha dovuto uscirne vivo (spoiler: non ci è riuscito benissimo). E parlando di Loredana: è lei la matriarca rock dello show, capace di incantare con la sua presenza scenica e le sue storie di vita incredibili, come il periodo da "manichino vivente" insieme a Renato Zero. Infine, Arisa, la più empatica del gruppo, è l'usignolo che tutti vorrebbero come amica del cuore, capace di sciogliersi in lacrime in un duetto intenso con la stessa Bertè sulle note di Minuetto.

Ogni concorrente ha una storia da raccontare e, spesso, le loro voci sono il riflesso di esperienze, sogni lasciati in sospeso e occasioni perse. Durante le Blind Auditions, i coach ascoltano senza vedere i concorrenti, premiando esclusivamente il talento. In questa fase entrano in gioco due "armi segrete": il tasto "Blocco", che impedisce a un altro coach di scegliere un concorrente, e il tasto "Seconda Chance", che offre una nuova opportunità a chi non ha convinto al primo tentativo. Ma attenzione: anche le Blind riservano colpi di scena. Ne sa qualcosa Loredana Bertè, che ha visto una sua fan sfegatata, Annamaria Bove, duettare con lei per poi scegliere la squadra di Gigi D'Alessio. Un tradimento che avrebbe fatto vacillare anche i più forti. Dopo le Blind Auditions, i concorrenti selezionati si sfidano nella fase del Knock Out, dove ogni coach deve ridurre la propria squadra a tre talenti da portare in finale. E qui entra in gioco il televoto: sarà il pubblico da casa a decretare il vincitore. Perché se c'è una cosa che The Voice Senior ha dimostrato, è che il talento non ha età, ma il successo è tutta una questione di tempismo e... di incroci fortunati. The Voice Senior è il classico esempio di programma che ha saputo reinventarsi. Nato come spin-off di The Voice, ha surclassato l'originale, dimostrando che il pubblico preferisce la sostanza alla ricerca forzata della "next big thing". Del resto, il format classico non aveva mai davvero decollato in Italia, mentre la versione over 60 ha trovato il suo posto nel cuore degli spettatori. E mentre su RaiPlay le puntate e le esibizioni vengono riproposte in tempo reale per chi vuole rivedere i momenti più emozionanti, The Voice Senior continua a dimostrare che la musica non ha età, e che il venerdì sera in Tv si canta, si ride e si vive ogni nota con passione. Proprio come i suoi concorrenti, che, pur avendo preso strade diverse, hanno sempre avuto la musica nel cuore. E adesso, finalmente, anche un palco tutto per loro.

Come funzionano le Blind Auditions e cosa succede dopo?
Le Blind Auditions sono “audizioni al buio” in cui i giudici, di spalle, ascoltano i concorrenti senza poterli vedere. È solo la loro voce a doverli conquistare e, in quel caso, il coach può voltarsi per aggiudicarsi il concorrente in squadra. Se più coach si voltano, invece, è il concorrente a decidere in quale team gareggiare. I coach hanno due “armi” da giocarsi durante le Blind Auditions: il tasto “Blocco”, che impedisce a un altro coach di scegliere il concorrente, e il tasto “Seconda Chance” che consente a ogni coach di far esibire di nuovo un concorrente nel caso in cui non abbia convinto nessuno al primo tentativo. Al termine della sesta e ultima puntata di “Blind”, i quattro coach selezionano i 24 concorrenti prescelti – 6 per team – che passano al “Knock Out”, la semifinale, in cui i talenti di ciascuna squadra si sfidano con un brano assegnato dai rispettivi coach. Sono, inoltre, sempre i coach a decidere in questa fase chi far andare avanti nella gara e solo tre concorrenti per team accedono alla “Finale” dove è il pubblico da casa, tramite il televoto, a decretare il vincitore della quinta edizione di “The Voice Senior”