Nel terzo episodio su Sky e on demand, X Factor ha registrato 683mila spettatori tv medi, in crescita del +26% rispetto all’omologo episodio della scorsa stagione e perfettamente in linea col dato della scorsa settimana, con una share tv del 3,2% e quasi 1.180.000 contatti tv unici. Nei sette giorni, nel complesso tra free e pay, l’episodio della scorsa settimana ha ottenuto 2 milioni 590 mila spettatori tv medi, un dato che corrisponde al +35% rispetto all’omologo della scorsa stagione e al +7% rispetto all’episodio precedente, il debutto di questa stagione. Ok, fin qui tutto bene. Ma come cantano i concorrenti e che decisioni hanno preso i giudici? Lo andiamo a scoprire all'interno della Viper Room, la rubrica di Clara Moroni, cantante, autrice, compositrice e produttrice, tra le prime donne rock in Italia, vocalist per più di 20 anni con Vasco Rossi, sei album all’attivo e uno in dirittura d’arrivo. Chi meglio di lei? Infatti nelle analisi tecniche che trovare di seguito non ha lasciato scampo a (quasi) nessuno. Ecco le sue “velenose” valutazioni…
Les Votive
Definiscono il loro stile: Chic Rock. Infatti il look è alla ricerca del cool. Potevamo dire di vedere sul palco dagli Arctic Monkeys ai White Stripes e anche un po’ gli Strokes. Il cantante ricorda pure un giovane Eric Burdon degli Animals. Insomma, un gran mischione. Voce non particolarmente incisiva. Lauro gioca l’X pass, hanno suonato per strada, non ha potuto resistere!
Furia
Un altro Cristo, ma più melgibsoniano. Rivisita il brano di Michael Jackson “Earth Song” inserendoci parti in italiano e capiamo perchè Al Bano è stato in causa con Jackson. Voce tirata letteralmente per i capelli, con salto di tono alla vecchia che non perdona le velleità virtuosistiche vocali di Jesus Christ Superstar. Cassato da tutti i giudici che finiranno tutti in Purgatorio.
Maria Sofia Cancelli
Voce non ancora matura, poca emissione e poco controllo nelle note lunghe. Non viene fuori quasi nulla di interessante o di unico. La salvano per motivi per me inspiegabili. Vediamo se la prossima sciarpa le darà un tocco piu’ personale. Per ora rimane nel Limbo.
Florilegio
Sceglie “Kiss” di Prince. una versione poppettino-sincopata senza lode né infamia. Voce tremolante e stranuccia. Un altro miracolato dai giudici, saranno i capelli da Cristo stavolta alla Scorsese? Lo Spirito Santo aleggia in studio e crea allucinazioni.
Francamente
L’ennesima versione di “Wicked games” di Chris Isaak. Voce interessante per il tremolo veloce con cui tiene e chiude le note. Quando sale però non è sicura e nemmeno precisa o potente. Wannabe Tracy Chapman senza la sua potenza, sia vocale che interpretativa. La Iezzi ci fa spiegoni anche su attori e modelli dei videoclip dei brani originali. Passa per merito di Helena Christensen. Insomma, c’è sempre di mezzo Cristo.
The Foolz
Presentano un loro inedito, finalmente. Voce intonata, timbrica grossa e ruvida. Ai giudici il cantante ricorda Jim Morrison, a me invece ricorda più Barry Gibb. Sembrano usciti dal film “I guerrieri della notte”. Nell’insieme niente di stupefacente ma incantano i giudici. Io mi incanto preparando il solito gin tonic e i miei cagnolini sono incantati dal suono delle crocchette che gli metto nelle ciotole. Per ora è bonaccia, non si muove nemmeno un capello.
Tara
Definisce il suo stile Arab&B perché mischia l’inglese con l’arabo, essendo palestinese. Osa con “7 rings” di Ariana Grande. Interessante anche se a volte poco precisa. Tocca le note più alte solo col falsetto, ma sul palco si muove bene e nell’insieme la performance è buona. Agnelli e Lauro la benedicono sventolando il turibolo dell'incenso.
Solo per i soci
Il pezzo “Diamante grezzo” dei Diaframma diventa un pezzo simil Skiantos, ma cantato e suonato dentro un confessionale durante la messa. Agnelli becca questa discrepanza tra il voler essere punk ma non osare e esserlo fino in fondo. Passano lo stesso. Avranno un Santo che lavora per loro in Paradiso.
Samia Pozzobon
Pezzo suo, “Pazza Lunatica”, personale e accattivante. Mi ricorda un po’ Neneh Cherry di “Buffalo stance”, ma più sporca, più la Bebe di “Malo”. Voce intonata, potente e ritmicamente forte. Finalmente qualcosa di interessante e non convenzionale. Vorrei sentirla fare certi pezzi alla…Argh, attacco di leccate di Potter (il mio terzo cane) in faccia!
I Pancake
Lamette di Rettore. Punk? Non basta fare gli ottavi veloci alla chitarra e scatarrare nel microfono. Un po’ sgangherati, quasi parodistici. Finale alla The Who con un timido tentativo di spaccare gli strumenti con la evidente preoccupazione di ricevere la fattura di Sky con il saldo dei danni. Passano anche loro. Aspetto l’apparizione della Madonna su quel palco e non parlo della signora Ciccone.
Antonio Tari
Sceglie Bruno Mars, quando per me avrebbe fatto meglio a scegliere “Sex bomb” di Tom Jones. Nessuna traccia del suo Tarian Funk. No funky, né nella voce, né nei movimenti, né tantomeno preciso ritmicamente. Lui vuole lasciare qualcosa di buono nel mondo. Che si siano fatti scappare il nuovo Messia?
Aura & Marilyn
Versione di "Roma stasera" di Motta. La voce del cantante è un po’ opaca, più debole rispetto al sound distorto e potente della band. Niente di straordinario, ma un altro gruppo che suggerisce che il cantautorato si puo’ fare anche in modi più appetibili per le nuove generazioni. Mi piace sempre quando alla batteria c’è una donna (nasco con la voglia di fare la batterista punk), quindi gli do un quattro e attendo la seconda esibizione. Amen.
Mimì Caruso
La Brianza colpisce ancora! Bella voce, versatile, capace di cambiare timbrica mettendo la voce dove le pare, in maschera, in falsetto, in gola, nell’arco di una battuta. Espressiva, profonda eppure leggera nel senso che non dimostra nessuno sforzo. Anche sul palco è naturale. Fa sbloccare Agnelli che la prende sotto la sua ala. Lo vedremo addentrarsi in mondi che forse a X Factor non ha mai fatto vedere.
A Flower Tide
"Summertime sadness" di Lana del Rey. Bella versione. Mi preoccupa il vocoder, un po’ scontato all'inizio, ma poi esce inaspettata una parte jungle, poi un po’ di R&B e un po’ di elettronica. Voce intonata con timbrica bella che non ha problemi a passare da lento a veloce in scioltezza. Si aprono i cancelli di San Pietro per loro.
Paolo Pulcini
Presenta un inedito, La Terapia, che non sembra affatto inedito, avendo giro armonico strausato e ganci nel testo quasi troppo furbi, che assicureranno anche a lui il TikTok “15 minutes” award. Invece la voce era lì per caso, veramente bisognosa di terapia. Meno ore a cercare furbizie da mettere nel pezzo e più ore di lezioni di canto. Qualcuno lo benedica con un aspersorio!
Luna Spina
Porta un pezzo di Edith Piaf, “No, je ne regrette rien”. Canta sulle navi e infatti, anche si di difficile collocazione a X Factor, qui, finalmente si alza il vento e ci spettina come sul traghetto Messina-Catania. Canto classico, voce potente, intonata. Non ha il tremolo unico della voce della Piaf, ma non sfigura per nulla, anzi. Le do il dieci degli outsider. Come se non fosse in gara, ma l’ospite “francese” dell’edizione Italiana di X Factor.
I giudici
Manuel Agnelli. Fa coming out: nessuno lo fa saltare sulla sedia. Quindi lavorerà sull’inaspettato, come Mimì Caruso, fuori dalla sua comfort zone. Questo rende tutto più interessante. È un rompicoglioni ma ci vuole, altrimenti X Factor rischia di diventare un'Arca di Noè.
Jack “Salvatore” La Furia. Stavolta non ha dovuto salvare nessuno. Mi è sembrato andare un po’ con il flow degli altri giudici. E come sempre ci ha divertito con le sue battute e i suoi siparietti con la Iezzi, sua spalla ideale.
Paola “Spiegone” Iezzi. Anche stasera non ha lesinato spiegoni sulle cose piu’ disparate. Però si è dimostrata preparata in più occasioni. Insomma, sta venendo fuori e bene!
Achille Lauro. Sempre il più acclamato dal pubblico e dimostra che il pubblico se lo sa prendere. All’inizio sembrava assorto a contemplare l’ultraterreno, poi, quasi un cattivo, invece si sta dimostrando sensibile ma determinato. Si inoltra nella sua missione.
La conduttrice
Giorgia. All’arrivo canta col megafono per la folla che canta con lei. Sempre vicino ai concorrenti e anche ai parenti più apprensivi. Una buona parola per tutti, un abbraccio distensivo per tutti. Giorgia è una donna, è italiana, è una madre ed è una cantante. Basta così.