Marco Mengoni vince la 73esima edizione del Festival di Sanremo, ma la guerra degli stylist chi l’ha vinta? Nell'evento musicale più seguito dagli italiani la moda ha sempre avuto ampio spazio, tra critiche e look indimenticabili, alcuni dei quali nelle edizioni passate hanno fatto del palco del Festival della canzone italiana, costruendo un contorno fondamentale alle esibizioni e allo spettacolo nella sua totalità.
I look di Sanremo diventano così argomento di conversazione popolare e la figura dello stylist ha un ruolo sempre più centrale. Una passione, quella nei confronti degli outfit sanremesi, che cresce a vista d’occhio negli ultimi anni e arriva all’apice con questa edizione grazie anche alla partecipazione di Chiara Ferragni come co-presentatrice per la prima e l’ultima serata del Festival. La Ferragni ha portato sul palco dell’Ariston un numero considerevole di abiti manifesto che hanno incantato i social e gli spettatori televisivi: quelli della prima serata sono stati disegnati da Maria Grazia Chiuri, direttrice creativa della donna Dior, mentre quelli della finale sono stati disegnati da Daniel Roseberry, oggi al timone di Schiaparelli.
E se da una parte i look della Ferragni hanno incantato il Belpaese, non da meno sono stati quelli indossati dai vari artisti in gara. Prima dell’inizio del Festival il toto nomi su chi avrebbe indossato cosa era già su tutte le pagine dei giornali. Ma per far sì che questi abiti, a tratti particolari e divisivi, arrivino nel modo corretto al grande pubblico, è necessaria una figura pressionale - quella dello stylist per l'appunto - esperta del settore, che conosca a fondo le collezioni degli stilisti e la loro ispirazione.
Non sempre però il connubio funziona, sul palco, come si sarebbe sperato. Quando si accostano due mondi così liberi e ricchi di significato è facile andare fuori fuoco e in alcuni casi i look prendono il sopravvento su testi musicali e artista. La forza della moda - abito e immagine - sovrasta il significato della parola e quello che poi arriva è solo un look scenico che fa il giro dei social, un outfit che diventa un meme oppure un look che non incarna lo spirito del tempo perché legato a un’epoca storica diversa. E la musica? Purtroppo questa passa in seconda piano, ma non sempre. Ecco come se la sono cavati gli stylist in questo Sanremo 2023.
A Sanremo vince l’anonimato (tranne...)
Sì, ci sono stati alcuni look del Festival che per diverse ragioni hanno spopolato sui social, altri invece hanno vinto il festival dell’anonimato o del “o famo strano”. Più che un palco musicale sembrava spesso di essere nel mezzo di una sfilata da cui emergono i trend della stagione: smanicato, paillettes, gothic look e mise classiche e sartoriali. Presente anche un ritorno nostalgico agli anni Duemila, grazie a Paola&Chiara vestite da Nick Cerioni, e agli anni Novanta grazie Marco Mengoni.
Il vincitore di Sanremo per le sue performance ha scelto dei capi Versace su consiglio del suo stylist Lorenzo Posocco. Dei look provenienti dall’archivio del marchio, disegnati da Gianni nei primi anni Novanta. Un vintage ricco di significati: dalla omosessualità esibita all’erotismo delle dark room, dai richiami fetish al culto del corpo. Outfit che di certo non sfuggono a quelli del settore moda, ma che sui social diventano divertenti meme. L’intento di Mengoni era forse quello di raccontare con i suoi outfit quel momento storico della comunità gay? Forse sì, ma resta certamente una reference che un pubblico generalista ha difficoltà nel leggere chiaro e limpido. O forse gli piaceva l’idea di indossare dei capi in pelle di una maison che ha fatto la storia della moda italiana.
Quello che invece è fruibile a tutti è il look di Rosa Chemical: trasgressivo, sessuale, provocatorio e genderfluid. E come se non bastassero i suoi outfit, firmati Moschino e scelti dallo stylist Simone Folli, la ciliegina sulla torta, che ha fatto infuriare la Destra italiana, è stata il bacio omosessuale con Fedez. Che poi, se vogliamo essere sinceri, i baci gay fanno parte della storia di Sanremo. Pensiamo a Paolo Bonolis e Luca Laurenti nel 2009, Luca Bizzarri e Gianni Morandi nel 2011, il bis di baci omosessuali del 2020, quello tra Fiorello e Tiziano Ferro e tra Achille Lauro e Boss Doms e infine il bacio saffico tra Elodie e Big Mama nella serata dei duetti nell’edizione del 2023. Rosa Chemical sul palco dell’Ariston porta la provocazione in tutto e per tutto: dai look, dall’aver esibito un plug anale in TV al bacio gay. Quando si calca troppo la mano, però, il bersaglio si perde di vista e quello che rimane è solo un esercizio estetico massificato con sex toys alla mano.
Su Elodie, sempre Lorenzo Posocco fa un viaggio di stile sempre coerente, che vede al centro una sensualità dal twist gothic. Prima con un look della collezione haute couture primavera-state 2023 di Valentino, poi un tubino vedo non vedo di The Attico, poi un mini dress in seta total black, indossato su lingerie in pizzo, cuissard in pelle stringati e collant a rete firmato Gucci e infine un lungo abito di pizzo e tessuto liscio tagliato sul seno firmato Atelier Versace, che rappresenta la dualità: non a caso la canzone dell’artista si intitola “Due”. Cara Elodie, quella leggerezza che Anna Oxa ti consigliava quando eri ancora una studentessa nel programma televisivo “Amici” funziona eccome.
Un lavoro diverso ha fatto invece Posocco con i look di Ariete, che sul palco dell’Ariston porta se stessa senza esagerare. Dei look spontanei e sinceri, ma efficaci. “Tutti possono indossare tutto, a prescindere dal sesso”, ha detto Ariete dopo essersi esibita durante l'ultima serata del Festival di Sanremo. E come darle torto, soprattutto in quel tailleur oversize di Marni reso speciale dai lustrini a forma di cuore che in realtà sono frammenti di dischi. “Spero di portarmi dietro questo abito, questo lavoro, questa passione e questa esperienza per tutta la vita”, ha continuato l’artista.
Leggere, ma non sexy come Elodie, sono Paola&Chiara, che per questo Festival hanno fatto un tuffo nel passato e nei glitter. Lo stylist, Nick Cerioni, cavalca l’onda del trend Y2K che le due artiste incarnano alla perfezione, dato che hanno fatto la loro fortuna negli anni Duemila. Le cantanti di “Vamos a bailar”, amate dai millenials, calcano il palco di Sanremo con dei look firmati Dolce&Gabbana un po' troppo nostalgici e con ballerini da scuola di “Amici di Maria de Filippi” che magari Elodie conosce. Ma in questo bagno di anni Duemila un capo va premiato: la canottiera con scritta “Paola per sempre” e “Chiara per sempre”, tributo alla T-shirt bianca indossata da Madonna con il nome “Britney Spears” in rosa. Ma la Gen Z, che attualmente indossa lo stile Y2K, sa chi sono Paola&Chiara?
Nick Cerioni non si è occupato solo dello styling delle due artiste, ma ha anche collaborato con Tananai, artista arrivato ultimo a Sanremo 2022, ma quinto all’edizione 2023. Il cantante porta sul palco “Tango”, una canzone che racconta la storia di qualcun altro, di una quotidianità che si sfalda e di amori vissuti a distanza forzata. Una ballad che è un omaggio all’Ucraina. Bello il testo, bello il messaggio. Per i look sul palco sceglie di indossare Gucci. Avanguardia pura…
Look nostalgici, ma forse un po' troppo malinconici sono quelli di Giorgia curati da Valentina Davoli. Per la prima sera sceglie una tuta mini, composta da un top morbido e un paio di pantaloncini, tutto ricamato e ricoperto da una skin di cristalli color blu cobalto. Per la seconda serata una tuta lunga color blu notte, caratterizzata da un choker che adorna il collo. Poi un completo giacca e pantalone in satin blu navy e infine un tubino a maniche corte, con la minigonna e una forma leggermente ad A. Giorgia sei straordinaria, gli outfit sono carini ed eleganti ma restano “una bella canzone, che non si può ascoltare a ripetizione”.
Interessante il lavoro fatto dallo stylist Simone Furlan su Lazza. L’artista indossa una serie di look custom made appositamente realizzati per lui dal nuovo Direttore Creativo di Missoni, Filippo Grazioli. Silhouette boxy, tagli sartoriali, colore e matericità vengono combinati per creare un guardaroba esclusivo, versatile ed unico. Traendo ispirazione dalla palette colori della collezione uomo autunno-inverno 2023, sono state individuate determinate cromie per tradurre in tessuto il brano “Cenere”. Una collaborazione creativa che ha dato vita a degli abiti che celebrano la personalità e la canzone di Lazza senza prevaricarli, andando anzi a enfatizzarne colori e sfumature di quel fuoco che Jacopo stesso canta nel suo pezzo.
Vai sul classico che non sbagli
“In medio stat virtus”, dicevano i latini e come dargli torto, soprattutto dopo aver visto la carrellata di alcuni look della città dei fiori. Lo stylist di Lazza, Simone Furlan, ha lavorato anche sui look di Mara Sattei con cui non sbaglia un colpo in fatto di stile, ma quando tutto è troppo perfetto allora la noia incombe. La Sattei è bravissima a livello canoro e indossa gli abiti scelti in modo perfetto, ma proviamo a sporcare ogni tanto quella perfezione che non succede nulla.
Colapesce Dimartino sono elegantissimi nei loro completi, ma forse manca quella ironia che un pochino contraddistingue le loro canzoni. Ultimo con i suoi outfit Emporio Armani, seguiti da Rebecca Baglini, punta sull’essenziale: linee morbide, colori neutri come nero e bianco e qualche tocco glamour. L'attenzione è sul talento e sulle parole della sua canzone, non di certo sui look.
Mr Rain, che ha collaborato con la stylist Mimina Cornacchia, in arte “chiametalamimi”, sceglie il marchio GCDS per le sue performance. Capi classici, giacca e pantalone, si macchiano di streetwer e glam con pantaloni cargo e top impreziosito di perle ricamate a mano. Dei look certamente non esplosivi, ma che zitti zitti sono arrivati sul podio di Sanremo.
Colorati, young e pop sono invece i Colla Zio, seguiti da Aurora Zaltieri, che sul palco dell’Ariston portano canzoni che si incentrano sulla Generazione Z, raccontandone tutte le sfaccettature. Dei look, quindi, che guardano a quella fascia di età e fanno breccia nei cuori della Gen Z e non solo. Finale a sorpresa per i Colla Zio che cambiano completamente stile e vanno sul classico total black firmato Dolce&Gabbana, magari in rispetto di quel palco storico che calvano che la prima volta in carriera o forse per dimostrare che anche le nuove generazioni sanno indossare la sartoria e non solo pantaloni cargo e maxi T-shirt.
Sempre della Gen Z è LDA, figlio di Gigi D'Alessio, che ha collaborato con la stylist Ylenia Puglia. Per l’occasione Luca ha sfoggiato dei look formali, freschi e colorati. Si poteva fare molto di più. Unica chicca, che però in TV era impossibile da vedere, la collana d'argento firmata NOVE25, con una catenina corta decorata con un ciondolo che ha riprodotto il suo nome d'arte in caratteri stilizzati.
Un’anima nera è invece quella di Sethu che su consiglio dello stylist Francesco Mautone veste JORDANLUCA. Sul palco: subculture degli anni '80-'90, manga e dark. Un team creativo e artistico giovanissimo: a partire dall’artista, dallo stylist e dal marchio scelto. Spazio anche ai nuovi talenti che hanno molte cose da dire, forse anche di più rispetto alle vecchie guardie della moda.
Infine, lo stylist Lorenzo Oddo che ha lavorato sui look di Levante e Olly. “Abbiamo immaginato (per Levante, ndr) il guardaroba di una supereroina contemporanea: un racconto di contrasti”, ha raccontato in un’intervista lo stylist. I contrasti emergono, sulla supereroina forse possiamo chiedere aiuto a Mr Rain e alla sua canzone “Supereroe”. Interessante invece il lavoro fatto con Olly. Forse è nato un nuovo divo di Hollywood contemporaneo.
Will e Leo Gassman innocui, anche se il dettaglio sexy del completo di Alessandro Vigilante indossato da Leo, seguito da Stefania Sciortino, era l’unica cosa interessante. Peccato fosse sulla schiena. Ragazzi, svegliamoci.
I non pervenuti
Tra tutto questo glitter, eleganza, sexiness, ricerca e anche un po' di anonimato ci sono quegli artisti che in fatto di stile non ne azzeccano una. I Modà, gli Articolo 31, Gianluca Grignani e i Cugini di Campagna sono fermi ai loro anni, ma come dargli torto. Chi vorrebbe mai vivere nel mondo di oggi?
Infine colei che è inclassificabile, ma regina dei meme su Instagram: Anna Oxa che con i suoi look po' clochard se ne frega di tutti e tutto. Anche se ci farebbe piacere rivederla dettare le mode e fare rumore come negli ‘80 e ‘90, come quando si presentava sul palco dell’Ariston con il perizoma che sbucava dalla vita bassa. Bei tempi.
Oggi si vive nella paura di osare, di essere criticati per qualsiasi cosa e proprio per quella paura allora alcune volte osiamo troppo, facciamo il giro dei social per 24 ore e poi svaniamo. Proviamo, invece, a respirare l’aria che ci circonda, cogliamo gli stimoli del nostro tempo e tramutiamoli in uno styling coerente senza però cadere nel cattivo gusto. Non guardiamo a cosa è cool indossare ora o a quale trend va di moda. Quel palco ne ha visti di look e molti di quelli vivono ancora oggi nella memoria complessiva. La storia della moda di Sanremo ha ancora delle pagine bianche che si possono scrivere.