Nelle scorse settimane, in compagnia degli amici di Demonerosso, abbiamo provato a vederci più chiaro, in merito alla scelta di due componenti fondamentali per l'equipaggiamento, in un caso, di tutti i motociclisti e, nell'altro, dei più sportivi tra loro. Il nostro viaggio nel mondo dell'abbigliamento tecnico continua, così, con un ulteriore focus, dedicato, questa volta, a un altro degli oggetti più importanti tra quelli che possono comporre l'abbigliamento di chi va in moto: il paraschiena. Come capire quale sia il più adatto alle proprie esigenze? Ecco qualche suggerimento firmato MOW.
Certificazioni e capacità di assorbimento dell'urto
Ogni paraschiena reca al suo interno un'etichetta, attraverso la quale è possibile verificare se quel modello sia stato certificato, in conformità alla normativa Eruopea, secondo il livello 1 o 2 di assorbimento dell'urto. In particolare, all'interno di ogni paraschiena dovreste trovare una scritta di questo tipo: EN1621-2:2003 Level 2 (o Level 1). Contrariamente a ciò che in molti pensano, il secondo numero 2 (quello dopo il punto), non fa riferimento al livello di assorbimento. Questo vuol dire che potreste avere una certificazione recante un altro numero finale (EN1621-1:2003, in particolare), con le stesse capacità di assorbimento o, viceversa, una protezione che reca il numero 2 come ultimo numero ma che ha un livello di assorbimento pari a 1. Quella cifra, infatti, si riferisce alla zona del corpo che viene protatta dalla singola protezione, con una macro-divisione tra schiena (-2) e resto del corpo (-1). Il Livello di omologazione - la capacità, quindi, di assorbire l'urto - se non è scritta in formato esteso è riportata in un numero che è posto in alto a destra nelle etichette. Per ottenere la certificazione di Livello 1 è necessario che i paraschinea non rilascino, a chi li indossi, una forza maggiore a 24 kN per singolo impatto, con un valore medio pari a 18 kN. Nel caso dei paraschiena di Livello 2, la forza residua media restituita al guidatore non deve essere maggiore a 9 kN, con 12 kN di picco. Giusto per darvi un'idea, sappiate che 10 N equivalgono a circa 1 kg e che 1 kN, invece, a circa 100 kg. Importante: la normativa non prevede particolari obblighi in tema di materiali e forme adoperate. È per questo che, per scegliere quello più adatto alle vostre esigenze, è necessario valutare tutta una serie di altri parametri, come quelli che vi illustriamo di seguito.
Traspirabilità
Come sempre nell'ambito dell'abbigliamento tecnico, come per ogni sport, anche nel caso dei paraschiena è importante ne scegliate uno che sia il più comodo possibile, a parità di utilizzo e protettività. È chiaro che, qualora dobbiate guidare in pista, avvolti in una tuta in pelle di canguro, sarete, ad esempio, disposti a sacrificare qualcosa, dal punto di vista della traspirabilità (che sarà in ogni caso limitata), in favore, magari, di una maggiore protettività. Ma è importante, in generale, che anche il paraschiena diventi un qualcosa che non vi dia noia e per farlo deve essere - anche, per quanto possibile - in grado di far respirare la vostra schiena. Esistono, infatti, paraschiena super protettivi o che magari hanno mille altri pregi (come la possibilità di essere ripiegati - molto utile per chi fa turismo e vuole riporli in una valigia laterale) che però non consentono in alcun modo alla schiena di "respirare". Il risultato? Mega pezza dopo pochi minuti di utilizzo e maglietta da strizzare a ogni sosta. In questo senso, ad esempio, tutti i paraschiena realizzati da Dainese offrono ottime capacità di dissipazione del calore e di traspirabilità, ma alcuni prodotti sono in grado di eccellere, come l'innovativo Pro Armor l'unico modello, della gamma Dainese, a non essere realizzato in materiale rigido, e dotato di una innovativa struttura che gli permette di avere ben il 43% della superficie traforata.
Leggerezza
Un paraschiena può essere più o meno leggero. Ciò dipende, naturalmente, dal materiale con cui è realizzato e dalla sua forma - aspetti che contribuiscono, entrambi, a definirne anche la protettività. Anche in questo caso siamo davanti a un trade-off: chiaro che, in astratto, sarebbe sempre meglio indossare una struttura particolarmente spessa e ad altissima capacità di assorbimento dell'urto, ma per guidare una moto è altrettanto importante essere in grado di muoversi in maniera efficace, senza stancarsi enormemente, in poco tempo, soprattutto qualora si debbano affrontare molti chilometri. Il Wave D1 Air, ad esempio, è il paraschiena firmato Dainese scelto dai piloti della MotoGP e spicca, tra le varie, per la sua leggerezza. È evidente, infatti, come questo tipo di caratteristica sia particolarmente importante per chi deve essere in grado di assicurarsi la massima agilità, una volta in sella, conservando al contempo quanta più lucidità sia possibile, per preservare tutta la concentrazione per le più concitate fasi di gara.
Vestibilità
Il paraschiena va indossato rigorosamente sotto la giacca o sotto la tuta, mai al di sopra, e la sua vestibilità può variare in base a una serie di fattori. Esistono, infatti, paraschiena dotati di bretelle e di fascia lombare, per far aderire nella migliore delle maniere, l'intera protezione a tutta la vostra schiena. C'è, però, la possibilità che la giacca che indossate ospiti una apposita tasca, fatta proprio per il paraschiena. Si tratta di un'opzione che solitamente conferisce maggiore praticità alla vestizione e che rende tendenzialmente più liberi nei movimenti - perché non avrete più addosso un oggetto legato direttamente a voi che volente o nolente vi costringe in qualche maniera - ma che in genere paga pegno in misura più o meno maggiore alla sicurezza. Nelle giacche da turismo, infatti, la tasca difficilmente aderirà perfettamente alla vostra schiena, trattandosi di capi dotati di un fitting meno aderente rispetto a quelli più sportivi. Quanto alle giacche in pelle, in genere si tratta di capi abbastanza corti, in cui lo spazio per ospitare un paraschiena è evidentemente limitato dalla lunghezza stessa di questa porzione di indumento. Non a caso, in queste circostanze si adoperano, in genere, paraschiena di lunghezza ridotta come il Pro-Speed G1, 2 e 3 o il Wave D1 G1 e 2. Sempre a proposito di vestibiltià, da non sottovalutare è lo spessore, in particolar modo in relazione all'utilizzo in pista. Un paraschiena più o meno sottile può fare la differenza tra chiudere o non chiudere una tuta intera!
Superficie protetta
Ultimo parametro da tenere in considerazione è l'ampiezza della superficie protetta. Siete disposti a sacrificare un po' di comfort per proteggere una superifcie più ampia? Non si tratta soltanto di quanta colonna vertebrale vogliate coprire: quella, nel caso di un back protector in versione estesa, dovrebbe essere sempre protetta per intero. Il punto è capire se possa interessarvi coinvolgere anche le scapole, ad esempio, o parte delle costole. Manis è il paraschiena Dainese con la copertura più ampia, tanto da meritare un'estensione della certificazione - è un full back protector! Ciò è possibile grazie alla sua capacità di proteggere proprio le scapole, secondo un disegno che si ispira, pensate un po', alla "corazza" del Pangolino.