Fast & Furious, and Fashion. I motori conquistano la moda. Corrono sulla stessa pista, pur sembrando due realtà distaccate e molto lontane. Si guardano a vicenda, si corteggiano e molte volte creano insieme oggetti straordinari. Al fashion piace spaziare, piace creare nuove connessioni e soprattutto ama la cross-settorialità. Il mondo delle corse si è mostrato spesso aperto al dialogo con la moda, e questa non si è di certo tirata indietro.
Di unioni felici nella storia ce ne sono state parecchie. E le prime liaison che possono venire in mente e che fanno il giro del web in pochi secondi sono quelle legate al design di auto. Moltissimi marchi di automotive hanno collaborato con diversi brand moda regalando al pubblico di entrambi i settori dei piccoli gioiellini. Pensiamo ad esempio a Pierre Cardin, noto stilista italiano, che già verso la metà del ‘900 fu chiamato a disegnare proprio delle auto. Ma pensiamo anche ad alcune e famosissime supercar come Lamborghini, Jaguar, Bugatti o Maserati, firmate in passato da marchi come Versace, Hermès o Zegna.
Dalle macchine a vere e proprie reinterpretazioni dei look pilot
Ma la cross-settorialità va ben oltre, e se è vero che la moda è un racconto della società filtrato dagli occhi del designer, allora questa liaison non poteva che crescere con dei pezzi in collezione che vengono direttamente dal mondo delle corse.
Alla base, forse, c’è l’idea di rimpolpare il target di riferimento e di penetrare un nuovo mercato. O forse si tratta solo di creatività e di interpretare in modo unico ed originale i look da gara, togliendoli da una dimensione ben definita, per riproporli in ambito urbano, non con l’intento di spogliarli del loro significato, ma con la voglia di dargli una nuova voce. Forse più accessibile. Non ci dobbiamo di certo stupire allora se, nelle passerelle mondiali e nelle varie proposte commerciali dei marchi, troviamo dei look che hanno il sapore di racer revival.
Ed è proprio quello che è successo negli ultimi show moda. Maria Grazia Chiuri, alla direzione artistica del ready-to-wear donna e della Haute Couture di Dior, per la fall-winter 2022/23 porta in passerella delle giacche tecniche da motociclista e guanti da opera dal tocco race. Oppure Balmain, maison francese fondata nel 1945, che nella collezione fall-winter 2022 trasforma il motorsport equipment. Le imbottiture tipiche delle giacche da moto vengono declinate su jacket in denim maschili, le tute in pelle diventano skinny e sensuali, le protezioni per il torace sono bustier per lei e tank top bold per lui. E così l’abbigliamento protettivo veste nuovi abiti, quelli fashion.
L’abbigliamento da gara è entrato a tutti gli effetti nel mondo delle collezioni diventando anche il mega trend per il 2022. Il motorcore sta esplodendo sempre di più e anche brand molto scettici al cambiamento, come Chanel, stanno abbracciando questa tendenza. E proprio il marchio delle due C, nella sfilata Cruise 2022/23 a Monaco, ha deciso di far sfilare le proprie modelle con un casco integrale portato come borsetta, trasformando la tuta da pilota in un capo chic da portare ogni giorno. Scontato il numero “5” sul casco che ricorda la nota fragranza del marchio e il logo sul davanti. Eclatante è stato poi il caso della sfilata di Tommy Hilfiger nel 2018 a Milano, che ha dedicato un’intera collezione al mondo drive, chiamando lo show non a caso TOMMYNOW DRIVE.
Alla moda piacciono le collab
Due mondi, insomma, che sono in continuo dialogo sotto diversi aspetti e che hanno dato vita anche vere e proprie collaborazioni. Un ulteriore modo, sempre molto efficace, per unire più universi. Le collab sono usatissime per entrare in segmenti nuovi e vengono anche impiegate come test per capire se un prodotto può essere appetibile a un pubblico nuovo. E questo ad esempio è stato il caso della partnership tra Honda e Dsquared2, RHUGE e McLaren, Gucci e Moto Guzzi o Palm Angels e HAAS F1 TEAM.
Ma c’è anche chi va oltre ed esplora l’ormai blasonato mondo dei videogiochi. E perché allora non creare una collaborazione con uno dei game più famosi al mondo? Be’ Dior lo ha fatto. E durante il World Series Showdown di Salisburgo, Dior ha annunciato l'inizio di una liaison con Gran Turismo 7. Così, il videogioco metterà a disposizione dei suoi utenti un nuovo ed esclusivo equimpment firmato da una grande maison francese, utilizzabile sia sugli avatar dei piloti, sia su un'auto d'epoca personalizzata, la De Tomaso Mangusta.
Se da una parte abbiamo le maison moda che si avvicinano al mondo race, dall’altra però abbiamo le case automobilistiche che creano delle vere e proprie linee moda. Pensiamo ad esempio a Lomborghini, AlphaTauri oppure Ferrari, che da un paio di stagioni presenta le sue collezioni durante la settimana della moda milanese.
Due realtà che dialogano da tempo e che giro dopo giro consolidano il loro rapporto. Ma se c’è una cosa che la moda ama più di tutto è scegliere come testimonial i volti hype del momento. E oggi sembra proprio che la Formula 1 ne sforni molti. Non è quindi un caso che uno come Giorgio Armani abbia scelto Charles Leclerc come testimonial della linea Made to Measure per la primavera-estate 2020. Senza ovviamente dimenticare Lewis Hamilton, altro pilota amatissimo dal fashion, nonché ambassador di Tommy Hilfiger. Prova quindi che moda e automotive corrono sulla stessa strada e che forse un giorno le vedremo sfrecciare ancora di più insieme. Magari con delle tute disegnate dai grandi marchi del fashion appositamente per i piloti di Formula 1?