Il lavoro di fino dei team di marketing e comunicazione di Swatch e Omega ha fatto centro. Una collaborazione tra due brand di dimensioni così mastodontiche probabilmente non si era mai vista anche se, va detto, Omega e Swatch fanno parte della stessa società.
Chissenefrega però se dietro c’è la longa manus dello Swatch Group, qui si parla di una collaborazione che non ha precedenti nel mondo dell'alta orologeria: di Omega Speedmaster Moonwatch ne sono stati presentati moltissimi, così però mai. La novitò si chiama MoonSwatch, un nome super azzeccato per un orologio che è pronto a far storcere il naso ai puristi ma che allo stesso tempo diventerà un istant classic.
Il design è proprio lui, quello dell’orologio che ha accompagnato gli astronauti sulla Luna, ma al posto di una cassa in acciaio, il MoonSwatch è realizzato con una cassa in BioCeramic, un materiale all’avanguardia composto da due terzi di ceramica e un terzo di plastica bio-derivata.
Come vuole la moda, il progetto Omega x Swatch punta tutto sui colori, un po’ come hanno fatto prima Rolex e quest’anno Omega stessa, abbinando ciascuna delle 11 “missioni” a un diverso pianeta. Figo, no?
Ogni combinazione è unica per il corpo celeste che rappresenta. Ad esempio, il Mission to Neptune ha un'estetica completamente blu come il pianeta che celebra, Mission to Earth usa il verde dei continenti per la cassa da 42 mm, accoppiata a un quadrante blu e lancette marroni e così via, fino ad arrivare al Mission to the Moon che è uguale quasi in tutto per tutto allo Speedmaster originale. Tra gli altri, poi, c’è un bel riferimento all'Omega Alaska Project, con cassa rossa, quadrante bianco e indici a forma di navicella spaziale. Per non parlare del fragoroso (nel nome) Mission to Uranus.
Parlando di pianeti, ogni modello utilizza una soluzione piuttosto creativa per coprire la batteria (sì, questi sono alimentati a quarzo, niente movimento a carica manuale o automatico) attraverso un'immagine del pianeta da cui prende il nome.
In un mondo fatto di speculatori seriali, anche visto il prezzo di accesso estremamente contenuto (250 euro contro i quasi 7.000 di un Moonwatch originale) le direttive ufficiali Swatch non consentiranno l’acquisto di più di due orologi a testa, anche se fonti interne a Swatch garantiscono che questa non sarà una limited edition. Fatto sta che sulle varie piattaforme di vendita stanno già spopolando annunci con prezzi che arrivano oltre i 4.000 euro. La cosa ancora più assurda è che… gli orologi non saranno disponibili fino a sabato 26 e, da quel momento, lo saranno solo da alcuni rivenditori.
A giudicare dal casino suscitato sui social, letteralmente impazziti per la collaborazione, più che una missione sulla Luna i vari collezionisti saranno impegnati in una missione terrestre nei vari store per accaparrarsene uno. Ma la domanda finale è: il MoonSwatch è un Omega dei poveri o uno Swatch dei ricchi?
La risposta definitiva ancora non c’è e come sempre si tratta di punti di vista (se piace, dov'è il crimine?) ma quello che è certo è che una trovata marketing del genere potrebbe spingere a gonfie vele i conti sia di Omega, con l’arrivo indiretto di nuovi clienti, sia di Swatch che ha saputo reinterpretare in maniera ineccepibile un capolavoro. Pronti a stare per ore in coda?