È scomparso nella notte del 24 novembre Ennio Doris, fondatore e presidente onorario di Banca Mediolanum. Lo hanno annunciano la moglie Lina Tombolato e i figli Sara e Massimo, che “in questi giorni di lutto” desiderano “mantenere uno stretto riserbo”, che chiedono a tutti di “voler rispettare”. I dipendenti e i collaboratori del gruppo, si legge in una nota, “si stringono uniti e partecipi attorno alla famiglia Doris e, con enorme commozione, rendono omaggio a Ennio Doris, grande uomo e straordinario imprenditore”. Già da bambino Ennio Doris sognava di diventare mediatore di bestiame come il padre, ma all’età di 10 anni si ammala di nefrite e si concentra così sugli studi. Dopo il diploma in ragioneria presso la scuola superiore Jacopo Riccati di Treviso inizia la carriera lavorativa presso la Banca Antoniana di Padova nella filiale di San Martino di Lupari (Padova) dove lavora dal 1960 al 1968, per diventare poi direttore generale delle officine meccaniche Talin di Cittadella (Padova) assieme all’industriale Dino Marchiorello, personaggio chiave nella vita di Ennio Doris. Infatti, proprio un episodio vissuto con Marchiorello, costituirà il punto di svolta della sua vita: a bordo della Citroen Pallas nuova fiammante dell’industriale, Ennio Doris scopre che «i suoi piedi affondano su una moquette morbidissima e avvolgente». Salire su quella macchina fu una illuminazione, in un attimo gli fu tutto chiaro. Quell’uomo stava guidando l’auto dei suoi sogni, dirà in seguito: quell'uomo, stava “guidando” la sua vita. Da lì Ennio Doris intuisce che, per guidare la propria vita, deve scegliere di diventare imprenditore. Vede l’amico Gianfranco Cassol fare il promotore e così nel 1969 inizia anch’egli l’attività nel campo della consulenza finanziaria presso Fideuram, occupandosi di gestione dei risparmi delle famiglie e, dal 1971 al 1981, in Dival (Gruppo Ras), dove era partito con un gruppetto di collaboratori, in pochi anni arriva a gestire oltre 700 professionisti.
È così che nasce la sua passione e che lo porta a diventare un punto di riferimento per il settore. Per oltre quarant'anni è stato indiscusso protagonista della grande finanza italiana nonché imprenditore, banchiere e fondatore di Banca Mediolanum, una delle più importanti realtà del panorama bancario nazionale, presente anche in Spagna, Germania e Irlanda. Sposato dal 1966 con Lina Tombolato, lascia due figli - Massimo e Sara - e sette nipoti: Agnese, Alberto, Anna, Aqua, Davide, Luna Chiara e Sara Viola. Nel 1992 gli viene conferita l’Onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e nel 2002 quella di Cavaliere del Lavoro. Dal 2000 al 2012 ha ricoperto la carica di Consigliere in Mediobanca e di Banca Esperia. Dal 1996 è stato amministratore Delegato di Mediolanum, holding del gruppo, sino al 2015, anno della fusione per incorporazione in Banca Mediolanum. Fino a allo scorso 3 novembre 2021 Ennio Doris ha ricoperto la carica di presidente di Banca Mediolanum, giorno nel quale è stato nominato, a seguito di delibera assembleare, presidente onorario. Ennio Doris ricopriva altresì la carica di presidente onorario di Fondazione Mediolanum onlus.