La protesta, non organizzata dalle sigle sindacali, ha fatto il giro dei social. I primi accenni della protesta si sono visti nella notte e proseguiranno anche nel corso della giornata, con i camion che procedono a 30 chilometri all’ora a tripla fila bloccando – come annunciato su Telegram - la circolazione stradale. Lo avevano annunciato giorni fa che l’intenzione di molti camionisti (che avevano assicurato di essere migliaia) protesteranno contro il Green Pass in autostrada per una manifestazione non autorizzata e non condivisa con le organizzazioni sindacali. Si tratterebbe di una mobilitazione spontanea e nessuna associazione di categoria del settore trasporti avrebbe confermato una iniziativa simile. Nel frattempo, si registra la strana alleanza con il gruppo di "Io apro" - i ristoratori "ribelli" che avevano protestato nei mesi scorsi contro i Dpcm del governo - che sulla pagina Facebook ha rilanciato un video in cui si confermerebbe la mobilitazione da parte di alcuni autotrasportatori che hanno aderito senza alcun patrocinio all’iniziativa in modalità autonoma. Per cui, attenzione per chi si mette in viaggio oggi per alcuni rallentamenti che potrebbero verificarsi.
Sulla questione è intervenuta anche la portavoce dell’associazione dell’autotrasporto Ruote Libere, Cinzia Franchini, smentendo che una mobilitazione sia in corso: “Si rincorrono in queste ore notizie su un possibile fermo dell’autotrasporto contro il Green pass che dovrebbe scattare dalla mezzanotte del 27 settembre. Innanzitutto, occorre sottolineare come dal punto di vista tecnico ad annunciare questa protesta sui social siano per lo più alcuni autisti e non i titolari delle aziende: questo significa che una eventuale mobilitazione faticherebbe ad essere definita formalmente come ‘fermo dell’autotrasporto‘. In secondo luogo, vanno censurati alcuni deliranti video che circolano sul web con minacce e toni bellici a dir poco fuori luogo. Chi intende perseguire forme di protesta caratterizzate da toni che istigano inconsapevoli e sofferenti imprenditori a manifestazioni violente, va condannato perché espone la nostra categoria ad un attacco ingiustificato. Noi non cadiamo in questo tranello e nella evanescente illusione di poter far valere diritti in questo modo. Non solo, è dal punto di vista del merito che questa manifestazione va bocciata senza indugio alcuno, a rischio di apparire impopolari, un rischio che del resto è possibile smontare con alcune semplici argomentazioni”.