Tra pandemia, disoccupazione e crisi economica annesse, Carola Rackete – 32enne capitana della Sea Watch – è stata arrestata ieri in Germania, impegnata insieme a una decina di attivisti per l’ambiente nella protesta contro il disboscamento di una foresta dell’Assia Dannerroeder Frost. Appollaiata su una scomoda casetta costruita su un albero, era lì per impedirne l’abbattimento e ostacolare l’avvio dei lavori di ampliamento della rete autostradale.
Si tratta di un’area di 27 ettari di foresta a Homberg, nello stato dell’Assia. Parte della foresta rientra nei piani d’espansione dell'autostrada A49, e per questo soggetta a disboscamento. Rackete, vestita da pinguino, ha opposto pacifica resistenza alle operazioni di abbattimento degli alberi ed è stata arrestata. Ora in custodia cautelare, ha rivendicato le ragioni della protesta spingendo tutti i tedeschi a battersi per cause simili, perché “nessuno farà il lavoro sporco per noi”.
Si tratta senza ombra di dubbio della punkabbestia che amiamo, che noi tutti dovremmo amare. Apparentemente ferma agli anni ’90, non cerca la celebrità, non cavalca gli argomenti del momento, non si cura di piacere, non rivendica il suo – importante ed elevato – ruolo lavorativo, non ama il presenzialismo mediatico, non risponde alle critiche, combatte solo per quello che avverte come importante, lontana da ogni tipo di condizionamento.
Il tutto condito da un costume da pinguino di pregevolissima fattura e dreadlocks che ci proiettano velocemente a ritroso, a quelle autogestioni liceali confuse e belle, con uno strano odore d’incenso ad aleggiare. Gli anni ’90, appunto. Ecco, se ne condividano o meno le battaglie, Carola è di un’autenticità che risale a un’era pre-social network, quando di fronte alla telecamera ti ci ritrovavi solo al battesimo di tuo cugino piccolo Francesco, e comunque in un brevissimo frangente in cui si avvertiva chiaramente il cameraman dirti: “Spostati, che mi copri Francesco”.
Proprio per questo, per tutto questo, Carola Rackete è la punkabbestia che amiamo.
Se siete arrivati fino a qui seguiteci anche su Facebook e su Instagram