Matteo Renzi potrebbe tranquillamente scrivere un libro: Il giro del mondo…in una settimana. Dopo la tanto discussa trasferta-motori in Bahrain assieme ai principi emiri, il leader di Italia Viva si è spostato in Senegal, dopo una breve sosta a Malaga. Un tour di lavoro niente male quello del politico fiorentina, raccontato nei dettagli da La Verità
La trasferta subsahariana sarebbe infatti arrivata con l’obiettivo di “fare network” con gli interlocutori istituzionale. Un volo privato della compagnia privata privata Italfly di Trento avrebbe accompagnato lui ed alcuni imprenditori padani in Africa, dopo aver prelevato l’ex presidente del Consiglio con uno scalo in Spagna. Giunti a Dakar, Matteo Renzi avrebbe incontrato il presidente Macky Sall e l’ex premier britannico Tony Blair. Le visite istituzionali, sarebbero poi stato camuffate con una foto sui social con quattro simpatiche suore: “Credevo e credo che l’Italia debba investire molto in Africa – si legge nella didascalia del post – Inutile dire che dobbiamo aiutarli a casa loro se poi tagliamo su cooperazione allo sviluppo e lasciamo le infrastrutture ai cinesi”.
Sempre secondo La Verità, la toccata e fuga di Matteo Renzi sul jet privato, anche se si vocifera che nelle prossime settimane andrà prima in Kenya e poi in Sud America, sia costata tra i 32.000 e i 65.000 euro ma non è stata né autofinanziata e nemmeno pagata dal partito. A pagare sarebbe stata la Germani Spa, azienda attiva nel settore del trasporto su strada di rifiuti, prodotti chimici, carburanti. Con un fatturato nel 2019 di 83 milioni di euro, sarebbe controllata dalla famiglia Ferrari, con Mauro Ferrari, amministratore delegato e azionista di maggioranza, a bordo del jet biturbo insieme a Matteo Renzi.
Tra visite e smentite, il senatore ha risposto così a chi lo accusasse di girovagare in tempi, diciamo, non semplici: “A tutti quelli che polemizzano perché sono all’estero un semplice messaggio: ci vediamo mercoledì in senato dove interverrò dopo il Presidente Draghi”. Insomma, come nella visita nel paddock in Bahrain. E così è stato. Matteo Renzi era presente con un lungo discorso sul family act e sull’assegno unico e universale. Evidentemente però per l’abbronzatissimo ex premier, gli obblighi di quarantena forzata non esistono. Beh che dire, beato te, Matteo.