Ironizzare su un atteggiamento non è offendere. Fare satira in un programma di satira non è attaccare un popolo. Giocare a essere simpatici, o provarci, non è razzismo. Una cosa sono le scuse, un'altra le giustificazioni. E la Hunziker, nessuno tra i commentatori italiani lo ha detto con veemenza, non doveva scusarsi. O meglio: poteva scusarsi ma in modo diverso. Ancora meglio: poteva limitarsi al giustificarsi. Il problema è che la questione di fare la cinesina e lanciare su Striscia la Notizia un servizio dove c'è il corrispondente della Rai da Pechino, dicendo Lai invece di Rai, e facendo gli occhi a mandorla (a mandorla si può dire?), non comincia e finisce in una gag. C'è molto di più e c'è molto altro. Innanzitutto la storia è stata tirata fuori da Luis Pisano, scrittore e critico moda americano, e poi rilanciata con la potenza di cui è capace da Diet Prada, l'account instagram più temuto nel mondo fashion. Ma proprio nel post di Diet Prada si parlava della Hunziker come "appartenente alla famiglia Trussardi". Qui c'è il punto.
Trussardi vende in Cina. Trussardi non può permettersi che nella sua famiglia possano accadere cose simili (ricordate il caso Dolce e Gabbana?). Le conseguenze su Trussardi possono essere molto più serie rispetto a quelle che potrebbe avere Striscia la Notizia. Credo sia questo il vero motivo per cui la Hunziker si sia scusata con così tanta convinzione. Certo, poi ci sarà il fatto che lei è sensibile alle tematiche quali il razzismo, l'emancipazione femminile, la violenza sulle donne, e una che si occupa di questi argomenti non può permettersi di essere giudicata razzista. Ma per non "sporcare" la propria immagine bastava giustificarsi, appunto. Invece sono partite le scuse in maglione a collo alto bianco, pantalone bianco, su un divano bianco, con la luce bianca proveniente dall'esterno e delle piante verdi e lucenti alle spalle. Sembrava uno studio creato ad hoc, con una narrazione a comunicare purezza e trasparenza.
Ok, la sensibilità è cambiata. Quello che prima veniva considerato ironico adesso può essere tacciato di maleducazione, di razzismo, di omofobia, di qualsiasi cosa. Di questo ne siamo consapevoli, non è che viviamo su Marte. Ma si può dire che ci può essere un limite anche nello scandalizzarsi? Scotti e la Hunziker quando conducono Striscia sono a tutti gli effetti due comici. E allora i comici veri cosa dovrebbero fare? Smettere di ironizzare su qualsiasi cosa? Abbiamo appena incensato LOL come programma dell'anno: e la Guzzanti che ha fatto la stagista? Stagisti del mondo, ribellatevi! E Pintus che ogni volta che cercava di fare ridere tirava fuori l'accento napoletano di Cannavacciuolo? Terroni del mondo, unitevi! Perché siete stati in silenzio? E Luca Ravenna che da milanese prende per il culo i milanesi? Milanesi, se mai ci fosse rimasto qualche milanese vero, scendete in piazza! Dai, mettiamo un freno allo scandalizzarsi. Infine, perché non prendersela con gli autori di Striscia? Perché non con Mediaset? Con Piersilvio? Perché solo con lei?
Dietro alle scuse della Hunziker c'è anche un motivo di business. E a me che a tirarlo fuori siano un critico e un profilo ig americano che prendano una posizione favorevole alla Cina qualche pensiero me lo fa venire. Questo è un altro discorso e forse la sto facendo fuori dal vaso, però - ripeto - un po' mi inquieta. Soprattutto nel periodo che stiamo vivendo dove oramai c'è chi decide per noi cosa va bene postare e cosa no, cosa va bene dire e cosa no, cosa va bene fare e cosa no. Con il rischio di essere bannati, espulsi, radiati. A meno che di non prodigarsi in scuse. Il perbenismo non mi è mai piaciuto. Dopo sta storia, ancora meno.