Non si conoscono ancora le circostanze precise, ma quel che è certo è che Carlos Maria è tornato a casa della madre. Parliamo del figlio, ormai maggiorenne, di Fabrizio Corona e Nina Moric che negli ultimi giorni era finito al centro della disputa fra i due ex coniugi.
Tutto era partito (o ripartito, visto che la questione ha origini lontane) dalla pubblicazione da parte della Moric di un audio nel quale era registrata una chiamata telefonica in cui l’ex re dei paparazzi sembrava minacciarla “di spaccarti la testa per ucciderti” e in seguito il ragazzo pareva ammettere di non trovarsi bene in casa del padre perché “a vedere il male imparo a il male”. Circostanza che ha portato la Moric a denunciare Corona.
Ora, dopo che Fabrizio Corona si è visto anche revocare una parte della pena già scontata – e quindi, per adesso, dovrà rimanere altri 9 mesi in detenzione domiciliare – il 18enne sembra aver deciso di tornare dalla madre che da tempo ne chiedeva il ritorno.
“Grazie Signore”, così ha commentato Nina Moric nelle sue storie Instagram, per poi filmare il giovane mentre scherza con lei.
Fabrizio Corona e il Tribunale di Sorveglianza
Fabrizio Corona dovrà scontare di nuovo 9 mesi che aveva già scontato in affidamento terapeutico, tra febbraio e novembre 2018. Lo ha deciso il Tribunale di Sorveglianza di Milano, accogliendo la linea della Procura generale rappresentata dal sostituto pg Antonio Lamanna.
"Se va bene a dicembre mi mancherebbero da scontare 1 anno e 8 mesi, vedo la libertà a breve", aveva detto l'ex agente fotografico prima dell'udienza di due giorni fa. Il provvedimento dei giudici è l'ennesima decisione su questa vicenda dei nove mesi, revocati per violazioni da parte di Corona, ora in detenzione domiciliare, nel percorso di affidamento. Ci sono stati anche due 'passaggi' in Cassazione, alla quale ora la difesa potrà di nuovo ricorrere.
La Cassazione a giugno aveva annullato, con rinvio ad una nuova valutazione della Sorveglianza (quella arrivata oggi), il provvedimento con cui i magistrati milanesi avevano stabilito che Corona avrebbe dovuto scontare in carcere di nuovo 9 mesi che aveva già scontato in affidamento terapeutico. A fine aprile 2019, la Sorveglianza aveva deciso di revocare l'affidamento terapeutico per le cure dalla dipendenza dalla cocaina concesso all'ex agente fotografico nel febbraio 2018 e poi sospeso col ritorno in carcere, date le continue violazioni delle regole. I giudici avevano anche stabilito che l'ex 're dei paparazzi' doveva scontare nuovamente gli ultimi quasi cinque mesi passati in affidamento, in sostanza annullati dai giudici. E avevano salvato quel periodo tra febbraio e novembre 2018, ma la Procura generale ha chiesto la revoca anche di quei nove mesi.
La Cassazione ha annullato con rinvio la prima decisione della Sorveglianza e nel novembre 2019 è arrivato il nuovo provvedimento dei magistrati milanesi che ha accolto la richiesta della Procura generale. Dopo il secondo annullamento deciso della Cassazione, su ricorso dei legali Ivano Chiesa e Antonella Calcaterra, la 'palla' è tornata nuovamente alla Sorveglianza, che ha deciso oggi. I legali di Corona hanno sempre spiegato che non c'erano "i presupposti di fatto" per annullare anche quei nove mesi già scontati, anche perché nella nota vicenda dei contanti trovati nel controsoffitto era arrivata un'assoluzione nel merito. Corona attualmente si trova in detenzione domiciliare nella sua abitazione. Lo scorso dicembre, infatti, l'ex 're dei paparazzi' per la terza volta nel giro degli ultimi anni era uscito dal carcere. "Ora ho 46 anni e se oggi qua mi va bene a 48 anni torno ad essere un uomo libero", aveva detto prima dell'udienza.