Circa 10 milioni di dollari investiti su Facebook, 6 milioni di dollari su Google, milioni e milioni di altre spese social connesse al contesto elettorale, per una stima complessiva di oltre 1 milione di dollari al giorno spesi da Donald Trump in promozione e comunicazione nel corso dell’ultimo anno.
Cifre da capogiro da riferire alla campagna elettorale USA attualmente in corso, che secondo l’agenzia Quark potrebbe essere la più costosa della storia, arrivando a toccare una quota complessiva di 10,8 miliardi di dollari.
Sebbene più modeste, anche le spese di Biden sono molto elevate. A ormai meno di un mese dalle urne, i due hanno totalizzato circa 700 milioni di dollari di investimenti, con una decisa accelerata nelle ultime settimane: solo ad agosto Trump ha speso oltre 5 milioni di dollari in pubblicità su internet.
Con specifico riferimento ai social, il sito 2020 Campaign Tracker rileva una spesa di oltre 16 milioni di dollari da gennaio ad agosto per il Presidente degli Stati Uniti.
Eppure, sono cifre che non rispecchiano affatto una maggiore vivacità sul fronte mediatico, né possono essere giustificate da una sfida particolarmente serrata. Stando agli ultimi sondaggi, il candidato democratico Joe Biden avrebbe addirittura 17 punti in più di Trump.
Il tycoon annaspa di giorno in giorno cercando di colmare gap di numeri e consensi espliciti con una sovrabbondanza di dichiarazioni e un’enfasi sempre maggiore sulla sua figura di semidio. Il tutto nei confronti di un avversario tutto sommato modesto, sia nei contenuti che nelle idee.
Sempre secondo le stime di Campaign Tracker, il tema che ha richiesto i maggiori investimenti pubblicitari del tycoon in termini economici è da rintracciare proprio alla voce “campagne incentrate su se stesso”, per 3,7 milioni di dollari e un 30% del totale delle spese per l’online.
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