La biografia di Joe Biden: Papà fammi una promessa
Se non si conosce la storia personale di Donald Trump le biografie in circolazione sono tantissime: quelle autorevoli, quelle censurate, quelle più o meno complete. Ci cono libri, fumetti, film, serie tv, podcast. Una delle più belle è sicuramente quella scritta da David Cay Johnston, giornalista premio Pulitzer. Ma qualsiasi cosa si legga avere un quadro generale della vita di Trump è abbastanza semplice.
Per raccontare una vita come quella di Joe Biden invece l’unico a poterne parlare davvero è lo stesso protagonista. Proprio per questo Papà fammi una promessa è l’autobiografia perfetta per chi vuole conoscere il candidato alla presidenza: i suoi drammi familiari, la sua longevità politica e gli anni al fianco di Obama. Un libro completo (ovviamente dalla parte di Biden essendo un’autobiografia) in cui si parla di politica ma anche di vita. Famiglia, morte, elaborazione del lutto, rinascita e promesse che vanno mantenute. Un buon modo per conoscere Joe Biden e la sua storia.
L’America pre-Obama spiegata da Obama
I sogni di Mio padre è un libro del 2007. C’entra poco con le elezioni americane del 2020, con l’attualità di un mondo cambiato improvvisamente e di un’America divisa dalla pandemia, le proteste razziali, la crisi economica. Ma in questa pseudo autobiografia dei primi 30 anni della vita di Barack Obama che - per chi non avesse mai letto niente di suo - è uno scrittore capace di tenerti attaccato a ogni pagina, come solo i migliori romanzieri sanno fare, c’è tanto degli Stati Uniti di oggi. Obama racconta la crisi di identità di un ventenne americano, hawaiano, africano. New York vista dalle scale antincendio di un monolocale sulla 94esima strada, le droghe e le gang giovanili. Il ritratto di un paese che vuole cambiare e del sogno americano di ragazzo che vuole il cambiamento. Per capire gli Stati Uniti il nostro punto di vista non andrà mai bene e - per cambiarlo - serve sedersi su quelle scale antincendio a fumare una sigaretta con un ventenne Barack Obama.
Gli Stati Uniti che ancora non ci sono, quelli di AOC
Queste elezioni sono fondamentali per il futuro degli Stati Uniti ma i candidati alla presidenza non sono certo il domani del paese che rappresentano. Uno ha 78 anni compiuti, l’altro 74. Uno è la rappresentazione dell’establishment democratico statunitense, l’altro si era posto l’obbiettivo di sradicare quell’establishment ma - dopo quattro anni di presidenza - ha perso la carica di novità dell’outsider vincente.
E allora dov’è il futuro del paese? Per capirlo bisogna leggere La giovane favolosa, un libro di Francesco Foti per scoprire la storia di AOC: Alexandria Ocasio-Cortez. La più giovane donna mai eletta al congresso degli Stati Uniti, capace di distruggere un politico di vecchia data come Joe Crowley. Alexandria è nata e cresciuta nel Bronx, faceva la cameriera in un bar - lavorando fino a 18 ore al giorno - ed era senza assicurazione sanitaria. Ha vinto le primarie per il Congresso a 28 anni, senza un soldo in tasca per la campagna e la sfida più importante della sua vita. Ma la sua storia, raccontata anche in un documentario su Netflix dal titolo Knock Down The House, è soprattutto la storia di un cambiamento politico. Perché AOC non è una democratica moderata, è una socialista vicina alle idee di Bernie Sanders, e una ambientalista convinta. E se il futuro degli Stati Uniti non lo vediamo nella coppia Biden/Trump, in lei - o in persone come lei - lo possiamo scovare benissimo.
Da oggi in poi: Brian Stelter e la forza della distorsione
Inganno è la novità del momento per chi vuole capire meglio quello che sta succedendo in America. Uscito da pochissimo, l’ultimo libro del giornalista americano Brian Stelter racchiude temi centrali nella presidenza di Donald Trump ma anche il generale coinvolgimento della stampa e dei media nella distorsione della realtà. Al centro del dibattito Fox News, il multimiliardario Rupert Murdoch, e le scelte comunicative della televisione durante il periodo iniziale dell'allarme coronavirus, definito da Fox come il "nuovo inganno". 320 pagine per capire l'attualità di un caso emblematico e i pericoli comunicativi in cui veniamo (tutti) coinvolti.
Tutto quello che fa Francesco Costa
Il vicedirettore del Post è il mammasantissima della politica americana in Italia. Fa tutto, e fa tutto bene. Una newsletter gratuita che arriva ogni sabato, un podcast che esce ogni due settimane, un libro edito da Mondadori e una pagina Instagram molto attiva. Da Costa a Costa, il progetto indipendente che comprende newsletter e podcast, racconta da una parte le novità della settimana durante il periodo di campagna elettorale mentre dall’altra approfondisce temi evergreen su una cultura che pensieri spesso di conoscere troppo bene.
Sulla sua pagina Instagram poi si possono trovare dirette, presentazioni di libri, tips su come interpretare i sondaggi, come capire il voto attraverso i grandi elettori e molto altro. Per chi non ne avesse a sufficienza - nell’attesa di una nuova puntata del suo seguitissimo podcast - noi di Mow lo abbiamo intervistato per saperne di più su queste elezioni.
Ps: c’è un altro podcast, meno conosciuto, in cui Francesco Costa racconta la storia di 7 grandi personaggi Americani come esempio della cultura statunitense. Si chiama The big Seven ed è disponibile su Storytel.
Cosa succede se "Steve Jobs non abita più qui"
Non è un romanzo ma si legge come un romanzo. La raccolta di articoli e saggi di Michele Masneri è un lungo reportage quasi unitario sul luogo che per vent’anni è stato l’epicentro dell'innovazione globale, il luogo a cui tutto tende quando si parla di trasformazione, tecnologia, futuro: la Valle. La Silicon Valley.
E quello che racconta Masneri non è un vero e proprio declino del mito della Silicon Valley ma, più che altro, la lenta trasformazione di un luogo diventato mito in qualcosa di più reale. E nella lenta decadenza della California c'è il ritratto degli Stati Uniti e dell'Occidente. Un luogo in cui "non si può produce più nulla" e in cui tutto quello che non è produttivo viene lasciato ai margini, anziani e bambini compresi. In cui i prezzi sono altissimi, i supermercati bio sono ovunque, e l'amore è sostituito dalle app per fare sesso.
Un quadro luminoso, creativo, ma anche il ritratto di una Valle che non assomiglia più quella di Steve Jobs.