Alcuni nel 2030, altri al massimo nel 2040, non oltre. Per le auto a benzina e diesel gli anni sono contati, ha assicurato il ministro Enrico Giovannini ospite di TechTalk, l’appuntamento del gruppo Gedi in cui si discute di tecnologia, innovazione e futuro. E ha anche indicato date certe e i passaggi che stanno compiendo gli Stati, compresa l’Italia, così come l’accelerazione delle case produttrici per il nuovo mondo delle auto: «Nel governo stiamo ancora ragionando. Ci sono Paesi, come quelli del nord Europa, che hanno fissato il limite al 2030. Altri al 2040. A luglio arriverà l’indicazione della Commissione Europea. Noi presto decideremo, ma direi che il 2040 è una data limite» ha premesso.
Ha poi spiegato chi si sta occupando della questione, non certo un solo ministero: «È stato creato il Comitato interministeriale per la transizione ecologica (Cite) proprio perché non è immaginabile oggi avere un solo ministero che si occupi di tutte queste cose. Prendiamo ad esempio le auto elettriche: c’è il tema degli incentivi e quello di tutelare la filiera industriale. Oppure lo smart working, che ha effetti importanti sulla mobilità perché se tutti lo richiedono il venerdì il resto della settimana il traffico resta ingolfato».
In seguito, ha illustrato gli investimenti che verranno fatti sulla “mobilità dolce”, cioè per favorire l’uso delle biciclette: «Enormi. Abbiamo 600 milioni da spendere solo sulle piste ciclabili. Questo cambierà il volto delle città ma anche delle campagne, dove si potrà sviluppare un nuovo turismo». Mentre sui monopattini ha dichiarato: «Fino allo scorso anno non c’erano statistiche. Solo dagli ultimi sei mesi abbiamo dei dati dai quali emerge il fatto, evidente, che i giovani preferiscono questo tipo di mobilità. Dobbiamo assicurare la sicurezza delle persone facendo molto di più dal punto di vista dell’educazione stradale. Non è banale far rispettare le norme della circolazione a chi viaggia su un monopattino, spesso senza nessun tipo di formazione».
Ed è poi passato alla sicurezza stradale: «Tutti i Paesi si sono impegnati a dimezzare le vittime. E poi c’è l’obiettivo di alcune città di arrivare a zero vittime sulle strade. Sono traguardi che non si raggiungono senza interventi particolari. Veniamo da un mondo che ormai produce auto che sono diventate più sicure ma la manutenzione delle strade si è fermata. E per questo abbiamo stanziato più di un miliardo per rifarle in modo nuovo. Sta arrivando la guida semiautonoma che sarà importante per la sicurezza, ma servono strade intelligenti, smart, che stiamo già sperimentando».
Infine, non ha mancato di dare un personale giudizio su Elon Musk, il Ceo di Tesla, che a settembre sarà in Italia per un talk con John Elkann: «Ha spinto molto sulla mobilità, e non solo per l’auto. Anche il progetto Hyperloop (tecnologia di trasporto velocissimo su tubi, ndr) è molto interessante. Dobbiamo essere molto aperti sulle innovazioni».