Il Re del Porno è come Banksy, sappiamo il suo nome ma nessuno lo ha mai visto. L’imprenditore Bernard Bergemar, è il leader di MindGeek, colosso e proprietario della gestione di siti come PornHub, RedTube e YouPorn. Sul sito dell’azienda canadese, che nel 2018 ha fatturato 460 milioni di dollari, la parola pornografia non viene nemmeno nominata. La forza del primo operatore dell’industria pornografica in Europa e negli Stati Uniti sta proprio nella biografia che la autodefinisce come “leader nella progettazione, nello sviluppo e nella gestione di siti web ad alto traffico”. Perché la macchina del porno è diventata un’invisibile arte algoritmica rivoluzionando il settore e, soprattutto, il traffico di internet. Una lunga inchiesta di Internazionale in edicola ha provato a capire chi si nasconde dietro questo colossale business.
E non è un caso se nel 2020, in piena quarantena da pandemia, Pornhub fosse la parola più cercata su Google, superando anche Trump e Coronavirus. Sfruttare al massimo le potenzialità del marketing online, dunque, è il modus operandi della MindGeek che, oltre ai click delle pubblicità, ha attirato circa 150 milioni di utenti giornalieri grazie anche ad un attento studio sulle fantasie dell’essere umano. Sulla base delle più svariate pulsioni erotiche del pubblico l’azienda canadese ordina agli studi di produzione di realizzare contenuti riservati agli abbonati, facendoli però assaggiare in pochi secondi gratuiti.
Ecco quindi che in qualsiasi caso, a pagamento o no, grazie alla cosiddetta concorrenza interna, il flusso economico cresce indipendentemente dall’opzione scelta. La cosa interessante è che questo dominio ha prosperato evitando di attirare l’attenzione, ma ora deve guardarsi le spalle dalle aziende più piccole che cercano di batterla al suo stesso gioco. Una delle accuse rivolte all’azienda di Bernard Bergemar è relativa alla pubblicazione dei contenuti piratati L’azienda denuncia continuamente i suoi concorrenti più piccoli perché pubblicano "rubando" dale sue piattaforme.