I social oramai pervadono la nostra vita ad un livello tale che ogni minuto della nostra esistenza tende ad essere ripreso o documentato. Capita anche che spesso gli stessi social siano testimoni o protagonisti di tragedie su strada. La storia su Instagram, il video in diretta, il selfie. Tutti fattori che distraggono l’attenzione alla guida costituendo pericoli che possono portare anche a tragedie come quella di sabato scorso tra il Lazio e la Campania.
Non è la prima volta che un incidente mortale è stato ripreso in diretta sui social. Nel 2019 tra il casello di Modena Nord e Modena Sud due ragazzi stavano filmando il tachimetro dell’auto su cui viaggiavano che toccava i 220 km/h. La forte velocità e la fitta pioggia, però, hanno fatto perdere il controllo del mezzo al guidatore facendoli carambolare prima sul guardrail e poi in mezzo alla strada. Tutto ripreso in diretta, i due erano rimasti miracolosamente illesi, ma le vetture di passaggio li hanno travolti uccidendoli. E ancora sempre nello stesso anno, ad Alcamo sull’autostrada Palermo-Mazara del Vallo un’altra tragica fine. Un padre di trentaquattro anni si riprende in modalità selfie sulla sua Bmw. Pochi secondi dopo il forte rombo del motore e il terribile silenzio. L’auto si era ribaltata e a farne le spese è stato il figlio tredicenne dell’uomo.
Questa volta il dramma è avvenuto durante il weekend di Pasqua quando tre ragazzi a bordo di una Alfa Mito si sono scontrati frontalmente con una Fiat Sedici guidata da un uomo di cinquantadue anni. L’incidente avvenuto intorno alle 20.30 lungo la Casalina a San Vittore del Lazio ha visto un terribile schianto tra i due veicoli immortalato, purtroppo, dai giovani neanche ventenni in diretta Instagram, ripresa dal telefono di uno dei tre seduto sul lato posteriore della macchina. Immagini che si vedono solo nei film. Per circa tredici secondi, infatti, si intravede nel filmato l’Alfa Mito già cappottata con i soccorsi, appena arrivati, nell’intento di estrarre i corpi dalle lamine di Matteo Simone 19 anni, Luigi Franzese 20 anni, Carlo Romanelli 19 anni, di Mignano Montelungo e di Claudio Amato di 52 anni, al volante dell’altra auto distrutta. Da una prima ricostruzione la causa dello scontro sarebbe già chiara perché raccontata da due diversi testimoni presenti sulla scena. La macchina dei tre ragazzi ha azzardato un sorpasso in prossimità di un dosso e, complice anche una fitta foschia, ha invaso la corsia opposta impattando con l’altro veicolo. Tre di loro sono morti sul colpo, il quarto è deceduto in ospedale a causa delle ferite.
La drammatica scena, vista da centinaia di utenti, ha permesso agli amici e familiari dei ragazzi di correre immediatamente sul posto, addirittura prima che i soccorsi potessero interdire l’accesso al luogo dell’incidente. Il sindaco di Mignano, comune di origine delle vittime, ha già fatto sapere che proclamerà lutto cittadino.