Luca Salvadori racconta a Moreno Pisto per CUPRA Garage Milano, durante il MotoFestival di Moto.it, la sua stagione da pilota e youtuber: “È andata sotto le aspettative, perché in quattro anni ho chiuso tre volte secondo e questa è stata la quarta volta. Purtroppo al Mugello mi sfuggito l'occasione di vincere, siamo arrivati secondi, ma è sempre il primo anno di Ducati: quando ci sali sopra è sempre qualcosa in più”.
Salvadori, ad ogni modo, non si definisce un ambassador del marchio bolognese: “Vengo scambiato per un ambassador ma in realtà sono libero: è vero che faccio il campionato insieme a Ducati ma il mio lavoro da content creator nel mondo automotive fa sì che io debba essre libero per giudicare una moto piuttosto che un'altra, anche per soddisfare la curiosità che hanno i miei follower nel sapere come va una moto piuttosto che un'altra. Che valenza avrebbe la mia parola se fossi un uomo Ducati e dicessi 'Questa moto è bellissima'? Infatti l'ultima gara l'ho corsa con Yamaha...”
Tra le esperienze di quest'anno hai anche guidato la Formula 3, già provata nel 2019. Luca però esclude un futuro in questo ambito: “È impossibile per un fatto di economie: quello che potrei dare io in viibilità non ripaga un investimento di milioni di euro, magari di migliaia sì... milioni no”.
Con Luca Salvadori abbiamo parlato anche di MotoGP, a partire dalla possibilità che Valentino Rossi proverà una Ducati: “Mah, secondo me zitto zitto la proverà perché il Team VR46 ne ha… In ogni caso lo sfizietto per me se lo leverà, tanto per capire se è migliorata…”.
Sempre in tema Ducati, secondo Luca lo stesso Bagnaia avrebbe potuto gareggiare con i grandi: “Assolutamente, un Bagnaia in mezzo ai nomi dei mostri sacri (Stoner, Lorenzo...) avrebbe fatto la sua porca figura. Secondo me oggi la differenza è il livello totale della media rispetto al passato, non tanto i primi 5. Su Stoner alziamo le mani, però il livello tra il primo e l’ultimo si è davvero ristretto adesso.”
Mentre per quanto riguarda Fabio Quartararo e le incertezze sul suo futuro, Salvadori crede che il francese faccia bene a farsi desiderare: “Secondo me fa benissimo a mettere un po’ il sale sulla coda a Yamaha, lo faceva un po’ anche Valentino ai tempi. Tra il 2004 e il 2008 ogni anno sembrava dovesse andare via invece è una tecnica per mettere un po’ di pepe agli ingegneri in Giappone".
Se ad oggi il futuro di Marc Marquez è dubbioso, è altrettanto vero che un fuoriclasse del suo livello in questo momento non c'è: “Il 2022 lo vedo molto complicato per lui perché già il discorso del braccio era già una tegola non indifferente, secondo me lui è uno che non si lamenta. Passava molto sopra a questo suo limite e nonostante tutto è riuscito a vincere delle gare con una moto che non è al top. Il discorso della vista è più complesso, non è come un braccio in cui puoi mettere delle viti o ben analizzare quale potrebbe essere la durata della malattia o del recupero. Lì è un nervo e semplicemente devi stare fermo, non puoi fare niente. Era già successo nel 2011 ed è stato infortunato 4-5 mesi. Per curiosità ho parlato con un amico medico e mi raccontava che sono situazioni in cui si brancola nel buio. Si può solo aspettare, possono essere quattro mesi come un anno, il problema è che le corse di oggi vanno veloci”.
Luca ha anche parlato del ritiro di Valentino Rossi dopo 26 stagioni in pista: “La sensazione maggiore che ho è la curiosità, voglio vedere cosa succede: c’è chi urla al disastro totale, la MotoGP non verrà più vista, non ci saranno persone nei circuiti, e altri che dicono cambierà poco o nulla, che non cambierà proprio nulla, gli appassionati che seguivano Valentino seguiranno i piloti dell’Accademy”.
Lo sportivo è inoltre soddisfatto di come stia provedendo anche la sua carriera da content creator: "Dopo la pandemia tante aziende hanno capito dove reinderizzare gli investimenti, non più su canali classici ma quelli più giovani come Youtube e per me sta andando molto bene".