Un Cavallino che non ruggisce più, con la gamba zoppa e la testa china, ma guai a sopprimerlo perché è pronto a tornare a correre davvero. A guidare la sella è da tre anni Mattia Binotto che veste rosso però da oltre un quarto di secolo, quando varcò i cancelli di Maranello da neolaureato, vivendo probabilmente il periodo più vincente della storia della Scuderia. “Ho avuto la fortuna di conoscere persone speciali che mi hanno arricchito umanamente e professionalmente facendomi crescere in termini di responsabilità” ha detto a La Gazzetta dello Sport.
Come venticinque anni fa, la Ferrari è in pieno processo di ricostruzione. Un periodo difficile che potrà vedere la luce soltanto rafforzando l’organico ed investendo sui giovani. Una ristrutturazione completata a partire dalla nuova moderna sede: “Il lavoro sarà completato quando apriremo un nuovo ciclo vincente e per farlo abbiamo lavorato su ogni aspetto – ha continuato Mattia Binotto – Non è questione soltanto di strumenti o di ingegneri, parlo proprio di una cultura nuova, dove gli errori sono visti come opportunità di crescita. L’appartenenza alla Ferrari va vista con orgoglio”.
Costruire un nuovo Essere Ferrari è l’obiettivo a lungo termine del team principal che anticiperà i tempi concentrando le proprie energie progettuali sul prossimo anno, quando entrerà in vigore il budget cap. Di fatto, nel 2022 cambierà praticamente tutto l’assetto della monoposto, considerando poi che nel 2023 i budget saranno ancora più stringenti. Ecco quindi che il mantra della Ferrari sembrerebbe orientato verso la gestione oculata delle risorse economiche. Una priorità potrebbe essere investire nella power unit, che dal prossimo anno rimarrà in uso fino al 2024: “Siamo d’accordo che i motori della prossima generazione debbano mantenere l’attuale impostazione ibrida, ma sarà fondamentale che le regole vengano definite tenendo presenti alcuni vincoli – ha puntualizzato Binotto – Le PU dovranno essere meno costose e dovranno contribuire al raggiungimento di quegli obiettivi di sostenibilità che sono oramai ineludibili ed essere soprattutto opportunità di sperimentazione di soluzioni per le vetture su strada”.
Sguardo al futuro ma occhi sul presente, Mattia Binotto è consapevole di non essere tra le Scuderie più accreditate per la vittoria del titolo, ma allo stesso tempo, sa che l’armonia delle prime settimane tra Charles Leclerc e Carlos Sainz sarà il punto di partenza di una Ferrari vincente. Non c’è spazio per rimuginare sulle scelte sbagliate dello scorso anno: “Il lavoro ti pone sempre di fronte a delle decisioni e credo che nessuno possa dire di averle azzeccate, continuerò a mettere la squadra davanti al singolo. Prometto una cosa soltanto, abbiamo le capacità per tornare nelle posizioni che ci competono e lo faremo quanto prima”.