Dal 2016 a oggi c’è solo una grande città italiana a essere riuscita a ridurre la quota di auto circolanti. Parliamo di Milano, secondo i dati di Ecosistema urbano (il report di Legambiente). È così che è diventata l’unica ad avere conseguito miglioramenti in tutti e quattro gli indicatori. In sei anni le polveri sottili sono scese del 19,1% e la separazione dei rifiuti ha visto un aumento dell’8,9 per cento. Inoltre, le piste ciclabili fanno segnare una crescita del 29,6% e il numero di automobili in circolazione ogni 100 abitanti è sceso da 51 a 49,4, il che equivale a un meno 3,2 per cento. Due aspetti, questi ultimi, che confermano il ruolo del capoluogo lombardo come testimonial in tema di efficaci politiche della mobilità. Bologna, invece, si mette in evidenza come la grande città più amica di chi usa la bicicletta. Dal 2016 a oggi si è sempre imposta per distacco sulle altre contendenti, essendo ogni volta l’unica a tagliare il traguardo in doppia cifra: attualmente si colloca a 12,4 metri lineari di piste ciclabili ogni cento abitanti, con una variazione di oltre il 15% nel periodo considerato.
Il confronto tra i grandi centri urbani italiani, però, sottolinea anche un altro aspetto comune a tutte e che, cioè, l’eccellenza ecologica non risiede nelle “metropoli”. Bologna, la migliore, si ferma al 22° posto. In fondo alla classifica Catania e Palermo. Bari un po’ meglio di Napoli, Roma e Torino ancora male (oggi 86esima e 81esima). Tornando a Milano, rimane stabile al 30° posto, di poco preceduta da Firenze. Genova, invece, ha segnato progressi notevoli negli ultimi due anni e adesso è 37esima. Lo studio si basa su quattro indicatori: piste ciclabili, polveri sottili, raccolta differenziata dei rifiuti e tasso di motorizzazione.