La ripartizione dei vaccini sul territorio italiano in base al PIL? “Una cosa fuori dal mondo” per Massimo Cacciari, che ha commentato didascalico le richieste in arrivo dal neo-assessore al Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti. Quest’ultima ha infatti definito essenziale una distribuzione dei preparati anti-Covid che sia strutturata anche in base al PIL. L’ha sostenuto con forza, tanto che è uno dei punti cardine nella lettera che lei stessa ha inviato al commissario Domenico Arcuri.
In questa, il PIL è il primo dei quattro parametri che ritiene debbano essere presi in considerazione per i criteri di ripartizione nelle Regioni, che nell’ordine sono appunto contributo delle Regioni al Pil del Paese, mobilità, densità abitativa e zone più colpite dal virus.
Inevitabili le polemiche, anche feroci che sono arrivate a seguito della richiesta, malgrado le rapide precisazioni della stessa Moratti, pronta a chiarire che il Pil non vuole essere legato alla ricchezza, ma a una richiesta di una “accelerazione nella distribuzione dei vaccini in una Regione densamente popolata di cittadini e anche di imprese, che costituisce una dei principali motori economici del Paese”.
Argomenti che continuano a non convincere i più, a partire proprio dal ministro della Salute Roberto Speranza, che ha parlato di “diritto al vaccino indipendente dalla ricchezza” del territorio in cui si vive. Interessante anche la posizione di Massimo Cacciari, non estraneo anche ai coordinamenti di piani in ottica sanitaria, vista la sua settennale esperienza come sindaco di Venezia. Il filosofo, raggiunto telefonicamente da MOW, non ha esitato a definire “fuori dal mondo” la proposta di Letizia Moratti.
Dopo un iniziale “di solito non do troppo peso a quello che dice Letizia Moratti”, Cacciari ha espresso perplessità per una simile richiesta, arrivando a sperare che “sia stata capita male”:
“Mi sembra una cosa fuori dal mondo, ma forse sarà stata capita male. Parlare di densità abitativa come uno dei criteri necessari mi pare abbia anche un senso: è chiaro che se la zona è desertica le cose cambiano, ma il PIL mi sembra una cosa fuori dal mondo, difficile da commentare”.
Un disaccordo con la Moratti che sembra diffuso anche all’interno delle più alte istituzioni della stessa Regione Lombardia, tanto che negli ultimi minuti è intervenuto sulla questione anche il sindaco di Milano Beppe Sala, che via social ha commentato il tutto con un inequivocabile “mi cadono le braccia”.