Elon Musk ha venduto il 10% delle proprie azioni Tesla, mantenendo così la promessa fatta tramite Twitter, dopo che nel sondaggio “vincolante” aveva prevalso l’indicazione della cessione. Dopo che il titolo aveva perso dopo l’annuncio e le operazioni iniziali, quest’ultimo passaggio ha comportato un rimbalzo del 7% a Wall Street che ha fatto lievitare la capitalizzazione fino a oltre mille miliardi.
“L’obiettivo centrato – scrive Libero – è un risultato importante per Musk e per la sua reputazione. Un successo che irrobustisce la crociata contro quanti lo hanno criticato quando si è lamentato per l’eccessivo carico fiscale. Il tema delle tasse appassiona il patron di Tesla da mesi, tanto da averlo portato a scontrarsi con i due senatori democratici di primo piano Elizabeth Warren e Bernie Sanders. Proprio alla paladina anti-Wall Street fervente sostenitrice di un inasprimento della pressione fiscale per i paperoni, Musk si rivolto indirettamente nei giorni scorsi annunciando che quest’anno pagherà 11 miliardi di dollari di tasse. È la cifra più alta mai versata da un singolo individuo. «Non ho conti offshore, non ho scudi fiscali» ha raccontato nel corso di un’intervista a Babylon Bee spiegando di essere talmente trasparente da poter quasi compilare la dichiarazione delle tasse da solo. «Non credo che sia produttivo o interessante» concentrarsi sulla ricchezza, ha aggiunto da uomo più ricco del mondo con una fortuna da 244,9 miliardi di dollari. «Tutta la mia ricchezza è in titoli SpaceX e Tesla, due realtà che ho aiutato a creare, che guido da quasi 20 anni e che hanno fatto molte cose utili», ha concluso”.
A quanto pare però c’è una nuova grana che incombe su Tesla: “Le autorità americane – riferisce Libero – hanno avviato un’indagine su una delle funzionalita offerte dalla vettura. A cominciare dai videogiochi con cui intrattenersi quando si è al volante e con l’auto in movimento. «Questa funzione, conosciuta com “Passenger Play”, potrebbe distrarre il guidatore e aumentare il rischio di incidente», ha spiegato la National Highway Traffic Safety Administration, precisando che l'inchiesta riguarda 580.000 vetture Tesla. Per il colosso delle auto elettriche si tratta della seconda indagine delle autorità per la sicurezza stradale americana dopo quella in corso sull’Autopilot. L’azienda di Elon Musk sta puntando sulla computer vision e sulla capacità di elaborazione delle telecamere per analizzare l’ambiente circostante. Tuttavia gli incidenti non mancano. Al momento nessuna delle inchieste sembra però in grado di fermare Tesla o scoraggiare i suoi fan all’acquisto”.