Sono in totale 4.839 le posizioni irregolari scoperte dai carabinieri nel corso di una maxi-operazione in Campania, Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata, fra chi percepiva il reddito di cittadinanza senza averne diritto. La truffa ai danni dello Stato ammonta a quasi 20 milioni di euro. Solo nel Napoletano, i percettori irregolari erano 2.441: tra loro anche camorristi, parcheggiatori abusivi, rapinatori, truffatori e lavoratori in nero. Tra i casi più eclatanti di indebita percezione del reddito di cittadinanza scoperti dai carabinieri del Comando interregionale "Ogaden" durante i controlli eseguiti in 5, figura anche quello emerso in provincia di Avellino dove un 70enne convivente con una funzionaria comunale (che non è indagata) possedeva una lussuosa Ferrari, numerosi immobili e terreni di proprietà. E ancora, a Collepasso, in provincia di Lecce, una delle persone individuate ha dichiarato la presenza nel proprio nucleo familiare di sei minori stranieri mai censiti in quel comune con i quali non aveva alcun vincolo di parentela. Sempre a Collepasso una coppia ha inserito nel proprio nucleo familiare la presenza di altri familiari, in realtà residenti in Germania. Le irregolarità emerse sono 4.839, il 12,6% dei 38.450 nuclei familiari controllati per un campione di 87.198 persone. Secondo l'Inps allo scorso 30 aprile risultavano percettori del sussidio in Campania, Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata esattamente 387.076 nuclei familiari. Le denunce riguardano 3.484 persone (9,1% rispetto al numero dei nuclei familiari controllati). Di questi ultimi, il 38,4% sono soggetti già noti alle Forze di Polizia, tra cui il 2,6% (90) gravati da condanne o precedenti per reati associativi. L'azione di contrasto ha evidenziato che, nel periodo e nel territorio controllati, le irregolarità riscontrate hanno generato 19.112.615,72 di euro percepiti indebitamente. Tra i soggetti deferiti nell'intera operazione, il 60,2% sono uomini (2.097) e il restante 39,8% sono donne (1.387). Inoltre, il 59,4% dei deferiti sono cittadini italiani (2.071), mentre il restante 40,6% di nazionalità straniera (1.431).
Nel Napoletano il blitz ha permesso di individuare 2.441 percettori irregolari. Nel lungo elenco figurano truffatori di anziani, scippatori, pusher, contrabbandieri di sigarette, e lavoratori in nero (un carrozziere, un barista, una commessa). C'è un finto spazzino il quale, armato di scopa, rapinava le sue vittime la mattina presto mentre si recavano al lavoro. Ci sono anche 75 individui con precedenti che sono risultati imparentati con note famiglie malavitose napoletane (Tolomelli, D'Amico, Sorianiello, Puccinelli, Giuliano e Giannelli). A percepire il sussidio, in modo indiretto poiché era intestato alla moglie convivente, c'era anche il boss Fausto Frizziero, ai domiciliari per associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione e reati connessi allo spaccio di droga. Frizziero è ritenuto un elemento di vertice dell'omonimo clan che fa affari illegali tra i quartieri Chiaia e Posillipo di Napoli. Ma tra i furbetti dalla fedina penale sporca ci sono anche cinque persone legate agli Amato-Pagano, gli scissionisti di Secondigliano, alcuni ritenuti appartenenti al clan Cifrone, alla famiglia malavitosa dei Balzano. Dieci sono affiliati al clan Grimaldi-Vanella Grassi. In provincia di Napoli, invece, sono 25 le figure di spicco della criminalità organizzata locale che rientrano nel novero dei percettori illeciti: si tratta di familiari di affiliati ai clan Nuvoletta, Orlando, Polverino, Amato-Pagano e De Rosa-Pianese. C'è la moglie di un affiliato al clan Polverino, la moglie del nipote del capo clan della stessa organizzazione mafiosa. La madre di un affiliato agli Amato-Pagano e il fratello di un esponente dei Nuvoletta. Anche il figlio di uno degli elementi di spicco del clan Nuvoletta è riuscito ad ottenere 6.500 euro. E così la nipote di un elemento apicale del clan Orlando, ora detenuto: lei ha intascato oltre 19mila euro.