Un reato comprovato va punito, niente scherzi. È indubbio però che nella notizia diffusa dalla stampa americana ci siano diversi punti oscuri. Ron Jeremy, uno dei più celebri interpreti del cinema hard core, avrebbe abusato sessualmente di quattro donne in un bar di West Hollywood e in una casa privata. Fatti che comincerebbero nel 2014 eppure portati alla luce solo ora: c’è chi sostiene sia l’ennesimo effetto del caso Weinstein, che ha squassato il mondo del cinema risparmiando però la pornografia, come se lì ci fossero regole diverse. D’altra parte per attori e attrici che “lavorano” con il corpo risulta davvero difficile stabilire i confini del lecito e dell’illecito, dell’azione consenziente e dell’atto di violenza. Strano sia capitato proprio a lui.
Le immagini dell’arresto rivelano un uomo piuttosto malconcio, che porta male i suoi 67 anni, capelli lunghi e radi, barba incolta che si intravede dietro la mascherina, al punto che quasi non lo si riconosce, Ron Jeremy, particolarissimo antidivo delle luci rosse. Non un super macho alla John Holmes o alla Rocco Siffredi, ma un individuo cui non daresti un dollaro eppure evidentemente dotato di particolari qualità, visto che gli si attribuiscono almeno 4mila amanti.
Classe 1953, nato nei Queens da una famiglia della media borghesia ebraica, Ron Jeremy è secondo la critica specializzata un attore di culto. Abbandonò presto gli studi di fisica per inseguire il successo in tv più volte invitato al Saturday Night Live dove rivelò un certo talento comico che poi riversò nel porno. Non gli bastò la comparsa nel musical Hair diretto da Milos Forman per proseguire nel cinema mainstream, così un produttore gli propose di passare ai film per adulti, alla fine degli anni 70. In breve si trovò sul set con Marlyn Chambers in Dietro la porta verde, capolavoro del genere, e proprio il carattere da vilain, da attore comico finito per caso a far “battute del cazzo”, lo resero unico. Negli anni 80 e 90, oltre che attore è regista e produttore e fu anche tra i pochi a essere ammesso nella Hollywood che conta, invitato alle feste di Jim Carrey, Richard Pryor, Christian Slater e Quentin Tarantino. Lo chiamarono persino a recitare piccole parti in Killing Zoe, Boogie Nights e 9 settimane e mezzo. Nel 94 ha ricostruito la storia di John Wayne Bobbit, l’uomo a cui la moglie Lorena stanca dei soprusi recise di netto l’attrezzo, poi ricucito: le videocassette di John Wayne Bobbit Uncut e del seguito Frankenpenis sono tre le più vendute in America nel genere hardcore. Altro primato Ron ha girato una gangbang con una donna di 87 anni, come dire, un gran professionista.
Brutto, basso anche se ben tornito, spelacchiato, peloso, soprannominato “porcospino”, nel 2003 fu premiato come il miglior attore porno di sempre, votato da sole donne che apprezzavano i 25 centimetri di lunghezza e gli 8 di circonferenza del suo pene, unito al fatto che non abbia mai avuto problemi di alcool e droga, davvero una rarità.
Ora è finito nei guai. La storia è davvero brutta ma i suoi avvocati sono fiduciosi e portano come pezze d’appoggio l’invidiabile palmares del cliente. Sicuramente anche lui stava percorrendo il Viale del tramonto. Forse ha confuso il lavoro con la vita vera, un errore che non si dovrebbe fare mai.