Il ladro di foto di ragazze morte nei ciniteri ha una identità e ora dovrà rispondere di varie accuse. Si tratta di un ex elettricista di Portonaccio di nome Marco C., ora noto alle cronache per aver rubato anche le ceneri di Elena Aubry. E rischia di dover subire un nuovo procedimento penale. Questa volta il reato che gli viene contestato è la ricettazione: hanno trovato a casa sua 358 immagini tutte di donne con in comune due cose: la bellezza e l'essere morte giovani. Il pm Laura Condemi, che gli ha già contestato la sottrazione di cadavere per il furto dell'urna della motociclista morta sull'Ostiense, gli imputa ora, nel filone di indagine relativo alle foto, il reato di ricettazione di quelle centinaia di immagini, tutte di donne, morte giovani, e particolarmente avvenenti.
“Le immagini di donne morte sono la mia droga, un'ossessione. Ho iniziato a prendere di nascosto la foto di una lapide dal cimitero Verano nel 1994 e non sono più riuscito a fermarmi" ha spiegato, confessando, il 49enne elettricista, accusato ora di aver sottratto l'urna con le ceneri di Elena Aubry, la motociclista 26enne deceduta il 6 maggio del 2018 dopo una caduta dalla moto al chilometro 25,5 di via Ostiense a Roma. "Le foto più importanti le incorniciavo, per me erano sacre", queste le sue parole riportate da Il Messaggero e dichiarate durante la perizia psichiatrica al termine della quale è risultato sano di mente e dunque di non avere disturbi mentali. Difeso dall'avvocato Daniele Bocciolini, ora rischia di finire a processo.
A seguito del ritrovamento dell'urna con le ceneri di Elena Aubry dopo settimane di ricerche, i carabinieri della stazione di Piazza Dante diretti da Marco di Stefano, che hanno perquisito l'abitazione del ladro, hanno trovato 358 foto di donne morte, tutte molto belle. Era infatti la loro avvenenza che lo attirava. L'uomo le ha rubate negli anni dal cimitero del Verano, togliendole da lapidi e tombe per affiggerle sulle pareti della sua camera da letto, che all'apparenza sembrava un cimitero. Immagini che aveva ottenuto sottraendole in prima persona, ma che anche acquistandole, da questo l'accusa di ricettazione. Su un taccuino annotava inoltre i furti che aveva messo a segno, per ricordare data e ora. Sul diario si legge, tra le altre note: "4.3.20 Presa Elena Aubry. Nata 28.10.1992 Morta 6.5.2018".