La sera del 26 dicembre, Stefano De Martino ci parla su Rai 2 della sua prima erezione. C'è proprio un monologo ad hoc nella cosiddetta "serata-evento" Da Natale a Santo Stefano. Da ragazzino vendeva mele e quando la "Signora Palumbo" telefonava per chiedere una consegna a domicilio, "io mi irrigidivo tutto. Ma proprio tutto, eh?". Bene. Un one man show in cui a mancare non è lo show, ma proprio il "man". Lo spettacolo, si fa per dire, vuole forse essere un assaggio della tournée teatrale che l'ex Amico di Maria De Filippi porterà in giro per l'Italia l'anno prossimo venturo. Infatti monologa, monologa tantissimo. Parla per due ore e mezza, ricommemorando le tappe salienti della sua incredibile vita. Ma con molta umiltà, ovvio. Da adolescente, quando andava a scuola di danza, gli gridavano "ricchi0ne!" (sic), poi, quando molla il ballo per dedicarsi alla fisioterapia (?) mammà lo iscrive ai casting di Amici a sua insaputa. E lui, una volta sul palco, sviene senza abbozzare nemmeno un pliè. Maria, però, lo nota e, per quanto gli addetti ai lavori lo avessero scartato, con la sola imposizione delle mani lo tira dentro. Stefano De Martino, l'eletto, Neo Di Matrix. Stefano De Martino che poi si fidanzerà, giovanissimo, con Belen Rodriguez (Emma non viene nominata nemmeno per sbaglio). Stefano De Martino, forse Gesù. Di certo, si pensa Renzo Arbore. Ed eccoci qui, a ridimensionare una minima.
Stefano De Martino balla, canta, conduce, figura perfino tra gli autori. C'è qualche cosa che non sappia fare? Di certo, l'agiografia di se stesso gli riesce bene assai. Il problema è capire se possa davvero interessare a qualcuno. I dati Auditel non sono disastrosi, ma nemmeno eccellenti. Praticamente in assenza di controprogrammazione, "Da Natale a Santo Stefano" totalizza 1,6 mln di telespettatori (con il 9.5% di share), arrivando quindi terzo, dietro al classico cartone Disney La Sirenetta (2,1 mln) e alla replica di un concerto di Al Bano su Canale 5 (1,9 mln). L'impressione generale, comunque, è che servisse un conduttore di nome "Stefano" per poter garantire la boutade nel titolo dello show. Croccante.
La serata si dispiega noiosetta nonostante i grandi ospiti che accorrono alla corte di De Martino per questo battesimo del fuoco: da Iginio Massari che fa gli struffoli a tempo di musica, fino a Maria De Filippi (forse per la prima volta su Rai 2?) che porta in studio un album fotografico coi momenti più belli del uaglione d'oro. E lo sfogliano insieme, compiaciutissimi. Nulla che non si potesse fare entro le mura di casa? Nulla che non si potesse fare entro le mura di casa. Menzione d'onore a Carlo Conti convinto da qualche mente fervida e mattacchiona a interpretare il cacao nel panettone. Viene pure definito: "Sua Grande Cacaezza". Nell'unico momento che abbia fatta ridere davvero nel corso dell'intera "serata-evento". Così stiamo messi.
Come accennato, la più grande sciagura che attanaglia lo show è l'overdose di monologhi di De Martino che racconta se stesso. Tipo Federico Buffa col basket. Solo che qui non sta Michael Jordan. Tutte le persone che gli chiedono un selfie o un autografo (sono tante, eh?), glielo domandano per conto terzi: per mia figlia, mia nonna, mia mamma, mai per loro. Altri (e sono tanti, eh?) lo avvicinano annusando aura di notorietà, ma poi non sanno davvero chi sia. Se non "l'ex di Belen", "Quello di Maria De Filippi". Intanto, però, per strada lo fermano tutti, sia chiaro. L'esperienza - con qualche intoppo - d'aver danzato a New York, dopo il talent di Canale 5, quella pausa pranzo in moto con Belen che finì in incidente stradale (lei non si fece un graffio, lui si ruppe il setto nasale). De Martino mette sempre avanti uno svantaggio che, però, appare malamente recitato per ridimensionare la propria stessa gloria e non mostrarsi troppo incredibile agli occhi del telespettatore medio. Stefano De Martino uno di noi? No, Stefano De Martino convinto di essere il nuovo Renzo Arbore. Non importa quanto cerchi di nasconderlo, si vede, si sente, si percepisce quell'eye of the tiger. Che lo rende insopportabile.
La trasmissione fila via sguaiata, rompendo il muro del suono in più di un'occasione. Tutti gli ospiti urlano come se fossero al mercato del pesce, non c'è serenità per i nostri timpani. Su Twitter (pardon, X!) lo show è stato commentato a sonore pernacchie. I più miti (giusto perché De Martino è in rampa di lancio, quindi non si sa mai, meglio stare cauti) si limitano a far notare come "forse" sia stato un filo prematuro affidargli un one man show di prima serata. Forse. Bravissimo, bellissimo, naturalissimo (per quanto non abbia voluto rispondere alla domanda di Francesca Fagnani sulla chirurgia estetica), De Martino ha un design ineccepibile, peccato solo quelle sopracciglia perennemente all'ingiù che lo fanno rassomigliare a un cucciolo di Labrador spaurito di fronte alle telecamere. Un concentrato di megalomania umile che, probabilmente, farà comunque strada perché, con ogni evidenza, "vuolsi così colà dove si puote". Portiamo pazienza.