Tommaso Claudi ha 31 anni. È nato a Camerino (Macerata) il 30 agosto 1990 e oggi è finito su tutte le prime pagine dei quotidiani per una foto. Una di quelle foto che segnano un momento: lui sopra il muro dell'aeroporto di Kabul che prende in braccio un bambino afgano. Che ci faceva lì?
Il suo percorso accademico comincia all’Università di Pavia (laurea in Linguistica nel 2014) per proseguire alla Cattolica di Milano, dove si laurea in Relazioni Internazionali nel 2016. Superato il concorso diplomatico, svolge il periodo di 9 mesi di formazione come Segretario di legazione in prova, primo tassello della carriera diplomatica, venendo confermato nel giugno 2018 nella Direzione generale di promozione ’Sistema paese’. A partire dal 7 gennaio del 2019 è in servizio come secondo segretario commerciale a Kabul, capitale dell’Afghanistan, nell’Ambasciata d’Italia. È appassionato di basket e ciclismo ed è molto attivo su Twitter nel lanciare messaggi di pace e fratellanza tra afghani e italiani e in difesa dei diritti delle donne.
In questi giorni storici, da vice console è l'ultimo diplomatico italiano rimasto nel Paese riconquistato dai talebani. Adesso è impegnato senza sosta nelle operazioni di evacuazione da Kabul di concittadini e afghani e alcune sue foto - che mettono in luce tutto il suo valore nell’aiutare i civili all’aeroporto assediato da chi vuole scappare - hanno fatto il giro del mondo. Negli scatti, si vede Claudi aiutare un bambino, spaventato e in lacrime, a superare un muro all'interno dell'aeroporto di Kabul. Una dedizione, che almeno in parte salva la figuraccia che l’Occidente sta facendo dopo la decisione di ritirarsi da quel Paese, ma senza aver tenuto conto delle conseguenze.
Intervistato dall’Ansa, ha spiegato la situazione difficilissima che vede scorrere davanti ai suoi occhi: “Abbiamo purtroppo dovuto assistere a scene drammatiche ma siamo riusciti in condizioni di assoluta emergenza a riportare a casa i nostri connazionali e alcuni dei nostri collaboratori afghani. Stiamo assistendo a una grande tragedia umanitaria - ha proseguito - e tutti stiamo dando il massimo mettendoci il cuore e la professionalità di cui siamo capaci”. Ormai sono tristemente famose le immagini e i video che arrivano dalla capitale afgana, con morti e feriti nella calca e dei disperati aggrappati ai cargo militari in decollo, morti in questo tragico tentativo di fuggire.
Claudi, comunque, conferma che prosegue “l’impegno al rispetto dei diritti individuali e delle libertà civili, per preservare le conquiste di questi due decenni, in particolare, i diritti delle donne”. Sul fronte dell’impatto migratorio, secondo il diplomatico “sarà necessario che l’Ue metta a punto una risposta comune per gestire l’aumento della domanda di accoglienza di rifugiati e di migranti dall’Afghanistan”. Claudi conclude sottolineando che “è fondamentale evitare che l’Afghanistan torni ad essere un terreno fertile per gruppi terroristici e una minaccia alla sicurezza internazionale”. A tal fine - aggiunge - sarà importante coinvolgere tutti i Paesi, specie quelli della regione, che condividono questa stessa preoccupazione”.
Il suo impegno è stato sottolineato anche dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio: "A Kabul, davanti a una situazione drammatica, Tommaso Claudi è fino all'ultimo secondo utile in prima linea per aiutare il popolo afghano, insieme ai nostri militari. L'Italia non vi volterà le spalle. Grazie Tommaso, siamo tutti orgogliosi di te, del lavoro che stai facendo senza sosta, con amore e dedizione".