“Su clima e inquinamento occorre decidere, e bisogna farlo in fretta”. A lanciare l’allarme è Guido Maria Berara, manager e scrittore, dalle colonne de La Stampa. In una lunga intervista, ha presentato il suo nuovo podcast, in quattro puntate insieme al rapper J-Ax, nel quale analizza il surriscaldamento climatico dovuto alle emissioni inquinanti. I dati sono impressionanti, ma non riescono ancora a essere presi sul serio nell’agenda dei governi e delle amministrazioni. Per esempio, segnala come sia “nella Pianura padana che si respira l’aria più contaminata d’Europa e qui si trovano undici delle venti città europee più inquinate. E se guardiamo a Milano, ad esempio, secondo la rivista Lancet a causa delle polveri sottili abbiamo circa 3.900 morti premature all’anno, che è come se cadessero sulla città sei Boeing 747 ogni anno. Ma se davvero cadessero sei Boeing l’anno su Milano credo che avremmo un problema da prima pagina tutti i giorni”. Un tema che, però, non è direttamente visibile come un incidente aereo e quindi, sostanzialmente, sottovalutato: “A partire da tutti i costi che gravano sulla sanità pubblica, tanto più ora che post Covid è così gravata. Parlo di tutta la Padania ma anche delle principali città italiane, è ovvio che nella Pianura padana il problema è gigantesco”. Ma qualcosa sta cambiando, dopo il G20 di Roma e Cop26 a Glasgow con il summit dei capi di stato e di governo proprio su questi temi: “Draghi ha fatto il massimo. Siamo riusciti a far comprendere che anche sul clima la politica da adottare è quella del multilateralismo e che tutti quanti devono fare la loro parte. È molto importante che sia passato questo concetto: è fondamentale, è una grande conquista del nostro premier”. Ma se si vuole davvero cambiare, secondo Brera, bisogna partire dal basso: “Cambiare le coscienze generazionali. Per questo ho fatto i podcast, per contribuire a smuovere le coscienze. Non bisogna chiedersi se la Cop 26 riuscirà o meno a trovare un accordo sul clima, perché ci deve riuscire. Però, se torniamo alla Padania, il problema dell’inquinamento ce lo stiamo creando noi, non lo importiamo come nube tossica dall’estero, e noi possiamo benissimo provare a risolverlo”. Infine, per quando riguarda la transizione ecologica, secondo il manager e scrittore, si continua a parlare dei costi di questo cambiamento, mentre vengono taciuti i costi enormi del cambiamento climatico: “Il passaggio va fatto in modo graduale e inerziale. È evidente però che in questi costi non si calcolano le esternalità positive, che sono sempre state taciute negli ultimi vent’anni, e mi riferisco sia a quelle positive sia a quelle negative. Si parla dei costi della transizione ecologica ma non si parla dei costi dello status quo, quelli che stiamo pagando oggi per il livello inquinamento e quelli prodotti dal climate change. Vorrei vedere anche quelli nel computo e non li vedo mai. Anche i costi del climat change sono altissimi, per questo occorre agire in fretta e agire bene a partire dagli investimenti, e in questo campo ambiente e imprese devono convergere”.
Transizione ecologica,
Guido Maria Brera: "Parliamo dei costi
del cambiamento e non che
le polveri sottili uccidono migliaia di persone"
Manager e scrittore, con il rapper J-Ax ha realizzato 4 podcast che si possono scaricare gratuitamente su tutte le piattaforme dal titolo "Metallaria" che mettono in guardia sui rischi delle emissioni inquinanti: “A Milano le polveri sottili ogni anno uccidono come sei Boeing precipitati”
Next
La regina “fugge” in Jaguar dalle voci sui problemi di salute, ma non dalla retorica ambientalista
di Matteo Cassol