La RS-GP di Maverick Vinales e Aleix Espargarò s’è presentata al Mugello con un alettone sulla coda, e subito i soliti fenomeni da tastiera si sono scatenati. C’è chi dice che è inguardabile e chi si spinge a sostenere che sia addirittura irregolare. E, puntualmente, non è mancato chi si è messo a disquisire sull’opportunità di un dispositivo del genere, e sugli effettivi vantaggi aerodinamici. Il tutto, ovviamente, sui social, con discussioni su discussioni molto simili a quelle che ad inizio stagione coinvolsero proprio Aprilia, rea di aver costruito una moto esteticamente brutta (che non è vero neanche un po’).
Commenti e uscite spesso fuori luogo che questa volta hanno fatto arrabbiare persino Guido Meda, con la storica voce della MotoGP di Sky che ha sbottato: “Tra le novità sperimentali di questo Mugello – scrive il Guidone nazionale – l’alettoncino posteriore portato in pista da Aprilia. Serve a dare carico sul posteriore in frenata. Serve? Genera qualche chilo di peso. Vedremo. È bello? A me non piace, ma…che vuol dire? Non deve piacere, a nessuno. Deve funzionare. Se stai nelle regole il discorso è chiuso. Vale per tutti. Sennò si cambiano le regole. Questo è il mondiale dei prototipi. Il regolamento forse non è perfetto, è sempre in evoluzione, è possibile che qualcosa cambierà. Ma quello che è fastidioso è sentire gente affermare che il pilota non conta più niente. È offensivo e da incompetenti sostenerlo. È proprio una maniera qualunquista di vedere le cose, andando dietro ai luoghi comuni. L’elettronica ad esempio: aiuta ad andare più forte e a rischiare meno, di farsi male. Perché queste MotoGP hanno 100 cavalli in più delle ultime 500. Cento! Per un totale che si aggira attorno ai 280 cavalli per 158kg. Cadere e farsi male si può, eccome e comunque. E l’ultimo della classifica è un fenomeno. E basta. Molto più fenomeno di tanti fenomeni che giudicano i fenomeni”