“La cosa migliore di questi giorni a Valencia è stata la festa” – Fabio Quartararo lo dice scherzando, congedandosi dalla sala stampa del Ricardo Tormo, dopo una giornata di test sulla Yamaha M1 del 2024 non esaltante, ma nemmeno da buttare. L’ultima volta, a Misano, l’avevamo visto per nulla disponibile alla battuta, quasi arrabbiato per le novità che Yamaha gli aveva portato da provare in pista, mentre a Valencia sembra essergli tornata anche un po’ di voglia di buttarla a ridere, lasciando intendere che la nottata tra domenica e lunedì è stata decisamente a gas aperto dal punto di vista del divertimento, nonostante la febbre e un malanno di stagione che hanno condizionato ulteriormente l’ultimo atto della MotoGP 2023.
Ieri in pista, invece, i problemi sono stati più o meno i soliti. Siamo lenti, ancora molto lontani dai primi” – E’ il bilancio del francese, che però ammette pure di aver notato miglioramenti importanti sulla moto e di essere abbastanza fiducioso in vista dei prossimi test, che si svolgeranno a Sepang. “Ci sono stati significativi cambiamenti sulla M1 – ha affermato il francese -,soprattutto dal punto di vista aerodinamico le novità sono molte. Penso che la direzione che abbiamo preso sia quella giusta: abbiamo fatto qualche passo avanti e speriamo che a Sepang potremo essere nelle migliori condizioni. Per quanto riguarda me, mi sono sentito bene: dovrò continuare l’antibiotico per qualche giorno, ma oggi è andata molto meglio rispetto a sabato e domenica”.
Le nuove regole sulle concessioni, che permetteranno a Yamaha di utilizzare tre motori in più e soprattutto di lavorare allo sviluppo anche a stagione in corso, dovrebbero, di fatto, aiutare anche a risolvere il problema della potenza e della velocità di punta, lamentato da Fabio Quartararo per tutto il 2022 e anche per tutto il 2023. “Il motore è leggermente migliorato, ma davvero di poco”. E’ lì che ancora manca qualcosa e il francese lo lascia intendere senza troppi problemi, spiegando, comunque, che anche per quanto riguarda le novità aerodinamiche c’è ancora del lavoro da fare. “Non so se le concessioni basteranno a riportarci dove vorremmo essere – ammette il pilota – Io spero e credo che in qualche modo potranno aiutarci e di sicuro non mi tiro indietro: voglio vincere e quindi se ci sarà da lavorare di più per fare più test lo farò. E’ importante, però, capire con esattezza cosa ci serve e in che direzione vogliamo andare. Non ho ancora parlato con Alex Rins, perché per lui è stato il primo giorno e le condizioni qui non sono state delle migliori, ma sicuramente ci confronteremo”.
Per Quartararo le aspettative rispetto al test di Valencia non erano molte e quelle poche sono state in parte anche disattese, stando alle parole del francese. Che però preferisce concentrarsi sul positivo che c’è stato. Come, ad esempio, la nuova mentalità dimostrata dalla squadra dopo l’arrivo di diversi tecnici (per l’aerodinamica) da Ducati: “Stanno cercando di avvicinare mentalità e approccio agli europei e questo è molto buono. A breve faremo di nuovo una riunione tutti insieme e discuteremo un po’ su tutto, però per quanto riguarda l’aerodinamica, come ho già detto, sono soddisfatto. Certo, qualcosa è da migliorare, perché le nuove appendici cambiano un po’ la stabilità della moto e oggi qui avevamo l’ala molto pesante, perché non in carbonio, trattandosi di un prototipo. Per sfruttare al meglio l’aerodinamica, però, serve più potenza: ho sofferto molto meno con l’impennamento e questo grazie alle novità, ma per far lavorare bene le appendici e fare in modo che generino un reale vantaggio c’è bisogno di più spinta dal motore. Si tratta di trovare il giusto equilibrio. Qui abbiamo anche provato un nuovo telaio, ma non mi è piaciuto”