“Sono felice” – Joan Mir l’ha ripetuto di più in un quarto d’ora dopo la prima giornata di test a Valencia che in tutti i mesi della stagione 2023. La solita faccia nervosa, arrabbiata e disillusa a cui ormai ci aveva abituati ha lasciato spazio a un sorriso che non è di piena soddisfazione, ma di autentica speranza, con l’ex campione del mondo del 2020 che dice di aver avuto ottimi riscontri dalla nuova moto e, soprattutto, dagli uomini di Honda. “Abbiamo lavorato tanto – ha affermato – c’erano molti ingegneri intorno a noi e la nuova moto è sicuramente migliore in tutto rispetto a quella guidata fino a ieri. E’ più leggera, più grande nelle dimensioni generali e comunque meno pesante, si guida in maniera più agile e si fa meno fatica. Sono felice, anche se oggi la pista, a causa del vento e delle temperature, era terribile e non ci ha permesso di fare tutti i giri che avremmo voluto. Non ho tentato un time attack nel finale, ma non c’era bisogno perché è già molto quello che ho potuto fare e provare”.
L’ex pilota della Suzuki ha ereditato tutta la squadra che fino a ieri è stata di Marc Marquez, ma per tutta la giornata ha potuto anche confrontarsi con un numero di tecnici che Honda ha messo a disposizione dell’intero reparto corse per ritornare a essere il marchio di riferimento della MotoGP. Tanto che Mir, che a inizio stagione aveva quasi pensati di addirittura di smettere, adesso sembra più carico che mai: “I momenti difficili sono alle spalle, adesso è cominciato un tempo nuovo e le premesse sono molto buone. Avrei fatto la stessa scelta di Marc? Forse prima sì, ma adesso sono contento di essere rimasto qui, perché vedo che c’è vera volontà di colmare il gap con gli altri marchi e Honda è Honda, se decide di fare una moto buona la farà sicuramente. Quanto a Marc non sono sorpreso dei tempi che ha fatto con la Ducati, il suo talento non si discute e la Desmosedici è la moto campione del mondo”.
Poche parole, quindi, anche per voltare pagina su un compagno di squadra che, di fatto, è stato ingombrante e che in qualche modo è stato l’unico riferimento realmente preso in considerazione da quelli di HRC. Nel box del Team Repsol, almeno a sentire Mir, sembra essere cambiato proprio il modo di lavorare e in questo sarà sicuramente importantissimo anche il ruolo di Luca Marini. “Ho visto che si è ambientato molto bene e ho notato che ha lavorato come un matto, cambiava gomme in continuazione – ha aggiunto Mir – Sono molto contento di avere un pilota veloce nella squadra. C’è serenità nel box e si lavora bene: ho potuto vedere un’armonia che mi è piaciuta molto”.
Bilancio più che positivo, quindi, per un Mir che si dice convinto della capacità di Honda di colmare il gap di Ducati in tempi molto più brevi di quanto ci si possa aspettare, con l’ex Suzuki che ha anche individuato il prossimo step da fare sulla RC213V. “Serve un altro passo avanti sul motore – ha concluso - dobbiamo continuare a lavorare perché c’è un certo margine lì. Ma abbiamo già un altro punto di partenza, quindi questo mi rende felice. Queste persone sanno come costruire motociclette e penso che sia una questione di tempo prima che si mettano d'accordo, portino qualcosa che funzioni e da qui in avanti possano migliorare. La moto che ho guidato oggi è un primo punto di partenza per fare buone cose l’anno prossimo. Serve un altro passo avanti, ma penso che lo faranno”.