Ok ma come dovrebbe essere un antipasto perfetto? Se è di motorsport che parliamo, allora dovrebbe essere esattamente come è stata questa giornata di test della Superbike a Phillip Island. Perché c’è stato un assaggio di tutto e non è mancato niente: tempi da paura, crash e pure una gran bella ventata calda di polemica appena sfornata. Però andiamo per ordine: Nicolò Bulega ha dominato la scena, segnando il miglior tempo della giornata con un impeccabile 1’28.765, confermando così l'ottima forma di Ducati. Dietro di lui, Andrea Iannone ha sorpreso tutti con un solido secondo posto, mentre Danilo Petrucci e Álvaro Bautista hanno chiuso rispettivamente al quarto e quinto posto. Insomma: Ducati, Ducati, Ducati, Ducati e in mezzo Toprak a dividerle in coppia.

Sì, perché il turco ha fatto segnare il terzo crono di giornata. Ma non è per quello che oggi si parlerà di lui. Solo che anche qui bisogna andare per ordine, perché prima c’è da raccontare della sfiga clamorosa di Jonathan Rea. Il britannico ha subito una caduta rovinosa alla curva due durante il suo ventunesima giro. Bandiera rossa. Momento di tensione. Soccorsi immediati e, poco dopo, la notizia che Rea è stato dichiarato non idoneo a proseguire, con diverse fratture al piede sinistro che lo escluderanno dall'inizio della stagione. Un duro colpo per il pilota Yamaha, che si trovava in sedicesima posizione al momento dell'incidente.
E’ andata meglio a Toprak Razgatlioglu. Dopo appena due giri, il turco è stato vittima di un brutale highside alla curva sei, una delle più veloci del circuito. Fortunatamente, Razgatlioglu è riuscito a tornare in pista nel pomeriggio, segnando il terzo miglior tempo del giorno. "Non so cosa sia successo, il controllo di trazione non ha funzionato e mi sono ritrovato in aria - ha spiegato con un’espressione decisamente contrariata in viso - Ducati è molto forte dopo che sono cambiate le regole, ma noi stiamo lavorando per adattarci”. Un modo per dire che la sua moto, con il nuovo regolamento e soprattutto con il vecchio telaio dopo che quello preparato per il 2025 da BMW è stato bocciato, rende difficile e pure pericolosa la guida. Paura superata, ma nervosismo che è rimasto, quindi, per il pilota turco. E l’impressione è che possano esserci di mezzo anche i cambiamenti in corso di casa BMW.
E’ di non più di due giorni fa, infatti, la notizia che Marc Bongers è stato sostituito da Sven Blusch nel ruolo di capo di BMW Motorrad Motorsport. Blusch, proveniente dal mondo dell’automobilismo, ha già annunciato una riorganizzazione interna, con Chris Gonschor che assumerà maggiori responsabilità tecniche. Questo riassetto, seppur accolto con qualche scetticismo, è visto come un passo necessario per affrontare le sfide future, tra cui un possibile ingresso in MotoGP. E’ chiaro, però, che per la squadra campione del mondo della SBK è uno scossone arrivato proprio alla vigilia del primo vero week end di gara.