Sì, oggi Valentino Rossi ne fa 46. E se per chiunque sono le cifre tonde che si celebrano, per uno che ha legato la sua leggenda a un numero, la cifra può essere solo quella lì: quarantasei. La cifra, però, mentre la misura resta l’immensità di uno sportivo raccontato ormai in ogni maniera possibile e oggi, nel giorno in cui per definizione i regali saranno tutti per lui, il modo per non cadere nel consueto è farselo raccontare ancora da chi, invece, quel 46 lì l’ha regalato a tutti noi. Lead articolato e contorto? Forse un po’ e è meglio farla semplice: abbiamo intervistato Stefania Palma, la Stefi, la mamma di Valentino Rossi (e Luca Marini). “Io fatico un po’ a vederlo adulto” – aveva raccontato a Giorgio Terruzzi nel 2021, alla vigilia dell’ultimo fine settimana da pilota di moto da corsa di Valentino Rossi. E oggi, nonostante siano passati quattro anni che hanno contenuto tanti eventi, la Stefi ripete ancora quella frase: “io lo vedrò sempre bambino, anche se lo so che è un uomo. Ma penso sia così per ogni mamma. I compleanni magari servono proprio a ricordare che i figli crescono e ora per Vale è arrivato quello dei 46, il numero del suo numero. Io posso solo dire che ogni anno che passa sono più orgogliosa. Ogni anno è una scoperta di un lato nuovo e meraviglioso, sin da quando è nato. Uno quando diventa genitore lo sa che sarà speciale, ma per me Vale è stato davvero ogni anno una scoperta meravigliosa. E adesso questo numero, quarantasei, fa pensare”.

Non c’entra lo sportivo, non c’entra il personaggio pubblico, non c’entra nemmeno quello che si deve dire per circostanza, soprattutto quando sì è particolarmente timidi come la Stefi e pure abituati a esserci abbastanza da vicino da trasmettere tutto il calore che serve, ma pure abbastanza lontani per lasciar crescere, magari mentre si cresce a propria volta. “Con Vale, come con Luca, è stato facile – ha ripetuto – io non sono molto brava con le parole, ma ho avuto la fortuna di crescere due figli che non hanno dato mai problemi. Vale sicuramente era vivacissimo, ma ha avuto sempre quel modo suo anche di combinare i normali guai che i figli combinano e non c’è stato mai da essere pesanti”. Non significa che non sono mancate le arrabbiature, le tirate d’orecchie e pure una volta, l’unica per la verità, in cui l’ha fatta inca**are di brutto. “Sì, la volta in cui mi sono arrabbiata di più è quando ha cominciato a dirmi che voleva mollare la scuola – ha raccontato – Non è che chissà quale scenata c’è stata o quale reazione, ma quella volta mi ha fatto arrabbiare per bene. Perché io ero un po’, e forse lo sono ancora, come la sua ormai famosa professoressa di arte: quella che gli disse che con le moto non sarebbe diventato ricco. Ecco, non avevo proprio quella visione lì, ma comunque ero convinta che la scuola dovesse venire prima di tutto e sognavo l’università. Lui a scuola non ha avuto mai grosse difficoltà e mi sembrava di sprecare un’intelligenza. Alla fine la lezione l’ha data lui a me, portando avanti sia la scuola che i sogni e non sprecando proprio niente. Insomma, non è detto che una laurea è la base per realizzarsi, per affrontare la vita o un lavoro: la base per realizzarsi è la dedizione. Essere sinceramente aperti, avere voglia di capire, sentire e assecondare la passione e impegnarsi, tutti i giorni, con costanza e determinazione. La più grande differenza tra lui e me? La capacità di spiegarsi. Io tante volte, ragionando da mamma tradizionale, ho capito cose proprio confrontandomi con lui, compreso che la vita si può affrontare con modi differenti perchè le storie e le strade sono differenti”.

La chiacchierata è al telefono e gli occhi non si vedono, ma si riescono a immaginare mentre la voce trema per un attimo, quasi dento una presa d’atto ulteriore di un insegnamento appreso mentre si era impegnati a educare. Al punto di non aver bisogno di troppe parole per spiegare, come solo una mamma riesce a fare, dov’è che sta la vera forza di un ragazzo che non smette di rivelarsi una rivelazione persino agli occhi di sua madre. “Ha la capacità – dice Stefania – di trovare la misura. E personalizzarla. In tutto, ma davvero tutto, quello che fa”. Non c’è troppo da stare a dire: è sintesi perfetta. E viene quasi naturale, a quel punto, chiedere che padre è oggi Valentino Rossi. “Perfetto, cosa vuoi che ti dica? Io lo vedo veramente perfetto come babbo – prosegue Stefania – ha una delicatezza speciale e una serietà che rimane leggera. Sì, ha una marcia in più anche in questo. Mi piace vederlo con le figlie, con la famiglia che ha costruito insieme alla Franci. Magari incide l’età che ha e una maturità diversa ad esempio rispetto a me con lui, visto che io posso dire di essere cresciuta con lui, o comunque quando ero già sua mamma, ma ha un equilibrio particolare nel dosare tutto quello che deve stare in un rapporto genitore e figli. Rivedo un po’ in lui, con la Gulietta e ora anche con la Gabriella, quello che era mio padre con me: il rapporto che io ho avuto con suo nonno. Sì, mi ricorda mio padre, rivivo quel rapporto”.
Trovare la misura e mantenerla, anche quando è difficile e tutto è comunque estremo. Come correre e vincere più di chiunque altro. Come essere padre e sapere che bisognerà pure imparare a perdere per aiutare a crescere. Con l’entusiasmo, però, che non manca mai. “Lo trova in tutto e è sempre stato così. Anche da bambino lo vedevi sempre con quegli occhi interessatissimi a cercare di capire, a fare domande, a andare dentro le cose. Oggi – ha raccontato ancora Stefania – siamo stati tutti insieme al battesimo della mia nipotina Angelina (la figlia di Marta Vincenzi e Luca Marini, ndr) e a un certo punto, mentre si parlava così in famiglia, il babbo di Marta, che è appassionato di auto, gli ha chiesto qualcosa sui freni, il freno a mano o un argomento simile che ora non ricordo. Eh niente: s’è messo lì a spiegare tipo professore, tutto preso e entusiasta. E mi sono persa un attimo a guardarlo, ancora una volta sorpresa da quel modo che ha di essere serissimo e leggerissimo insieme. E’ arrivato a 46 anni, ma la passione che ha e quanta ce ne mette ancora mi sorprende. Sui motori, che sono stati e sono la sua vita, ma un po’ su tutto quello che si mette a fare”.

Viene da pensare a tutti quei progetti portati avanti con due lettere e un numero, VR46, alle imprese sportive che continuano in auto e con BMW, all’essersi preso sulle spalle pure la crescita di una intera generazione di piloti italiani che adesso sono nell’olimpo delle corse come ultimi rappresentanti di una tradizione a cui altrimenti nessuno, istituzioni comprese, avrebbe garantito la meritata continuità. Ma probabilmente non è a questo che fa riferimento una mamma. O, almeno, non Stefania: “non sono una filosofa e non ambisco a esserlo. Ma penso che vedere un figlio così appassionato, così dentro la sua vita e le cose della sua vita, sia la gioia più grande di ogni genitore. Al di là di successi, traguardi, riconoscimenti, carriere e cose così. Che messaggio gli manderei nel giorno dei suoi 46 anni? Di continuare così, con la sua misura, la sua passione e la sua dedizione. E cosa gli auguro? La vita è lunga, può riservare sempre tantissime cose belle”.
E ci sarà anche un regalo? Probabilmente sì, ma attiene al privato, anche se una cosa viene da dirla dopo la chiacchierata con Stefania sui 46 di Vale: il regalo grande, ma grande davvero, è la carezza che dura da una vita di una mamma così. Una che potrebbe vivere vantandosi e invece ha scelto semplicemente l’esserci quasi essendo più contenta quando non si vede. Con la misura, evidentissima e potente, della dolcezza. E che trova pure il tempo di regalare una chiacchierata a MOW, dopo un sabato passato al battesimo di una nipotina e alla vigilia del compleanno importante di suo figlio, magari mentre sta per regalarsi un attimo di relax davanti alla finale di Sanremo. A proposito di Sanremo: “mi è piaciuto tanto quel Lucio Corsi - ha commentato Stefania - Loro (Valentino e Luca, ndr) lo conoscevano, io no, ma mi ha colpito tantissimo sin dalla serata della prima esibizione per quanta delicatezza esprime, quanta semplicità e sensibilità. E poi con Topo Gigio, bellissimo. Genuino. Un bell’esempio quel ragazzo: fa pensare ancora una volta a quanto è importante essere misurati anche quando si è unici e si fanno cose speciali in modi speciali. Al di là del vincere o perdere”.
