Marc Marquez o Valentino Rossi? E’ il “Maradona o Pelè” del Motorsport e è la domanda a cui, probabilmente, nessuno saprà mai dare una risposta se non in termini di numeri assoluti. Numeri che, però, quando ci sono di mezzo le emozioni finiscono sempre per passare in secondo piano rispetto al tifo.
Al netto del tifo, invece, ha provato a rispondere alla più classica delle domande anche Marco Melandri che, intervistato da un sito di scommesse sportive, ha accettato di indicare il suo personalissimo podio dei più forti di sempre. “Il pilota che mi ha impressionato di più sin dal primissimo momento in cui l’ho visto guidare è stato Marc Marquez. Nel 2015 mi sono reso conto che aveva superato i limiti con il suo modo di guidare: usava il suo corpo in un modo che non avevo mai visto fare a nessuno prima. Valentino Rossi invece ha avuto un altro talento, che non si trova nel campo della velocità pura. E’ impressionante il modo in cui ha sempre ottenuto il risultato, in ogni condizione. Sull'asciutto, sul bagnato, nelle situazioni a metà è sempre stato tra i migliori”. Tanto che nel 2005, quando Melandri è riuscito a sorpassare in un colpo solo sia Valentino Rossi che Max Biaggi al Mugello, “mi sono sentito come se avessi vinto il mondiale”. Non una risposta netta in favore di Marquez, quindi, ma una sorta di differenziazione tra obiettivi raggiunti e espressione del talento vero e proprio, con Rossi e Marquez che comunque non sono lontanissimi neanche in termini di numeri assoluti.
A strappare un sorriso, invece, è il nome dell’altro pilota che Marco Melandri mette sul podio dei sui piloti più forti di sempre: “Si tratta di un pilota giapponese che ho conosciuto in 125, Tomomi Manako. Ricordo che era il primo anno che correvo il mondiale, avevo 15 anni; prima di allora lo guardavo in tv, lo osservavo con ammirazione e da lui ho imparato tantissimo”.
Un motociclismo, quello preso in esame da Marco Melandri, che oggi di fatto non c’è più anche se Marc Marquez corre ancora, con l’ex campione del mondo ravennate che adesso vede in Pecco Bagnaia il riferimento per tutti: “Pecco Bagnaia è il pilota più completo – ha concluso – Anche a livello di testa è il pilota più costante: è consapevole della sua forza e della sua velocità perché ha vinto lo scorso anno e ha la moto migliore. Bagnaia ha piena coscienza che lui quella moto, che è la migliore, riesce a guidarla meglio di chiunque altro”. Tra i fenomeni del passato e quelli del presente, infine, c’è un altro pilota che Marco Melandri non dimentica e che, vuoi o non vuoi, è rimasto nel suo cuore oltre che su quello di tutti: Marco Simoncelli. “Per lui ero come un fratello maggiore, visto che io ero al mio ottavo anno. Abbiamo fatto tante riunioni tecniche insieme, analizzando i dati, e anche quando era serio prendeva la vita come un gioco”.