In vacanza ha scelto di non andarci. E’ rimasto tra gli affetti di sempre, alternando gli allenamenti alle passeggiate con il suo cane e alla spiaggia della sua Riviera Romagnola. Marco Bezzecchi non nasconde che conta i giorni per il ritorno in sella alla sua Desmosedici e, intanto, si concede pure qualche intervista. L’ultima alla testata spagnola Solo Moto, con cui ha parlato anche del suo rapporto con Valentino Rossi e gli altri dell’Academy. E in cui ha sintetizzato con pochissime parole quello che in molti, in tantissimi anni di motor sport, sembrano non aver mai voluto capire: “Amare Valentino Rossi non significa necessariamente odiare Marc Marquez”.
Marco Bezzecchi l’ha detto esattamente così. Sembra una banalità, ma chi conosce un po’ la storia recente della MotoGP è perfettamente consapevole di che razza di spaccatura tra gli appassionati s’è creata dopo quel maledetto 2015. “Valentino – ha poi aggiunto il Bez – è sempre stato il mio idolo assoluto. Sono cresciuto guardando le sue gare, e quando ero bambino lui vinceva già. Mi sento molto fortunato non solo a conoscerlo, ma anche ad averlo come capo. Ma soprattutto mi sento molto felice perché lui è molto di più, è un capo molto speciale. Anche al Mugello quando è arrivato mi ha aiutato tantissimo, dandomi consigli importanti".
Un rapporto, quello con Valentino Rossi, che è identico con tutti gli altri dell’Academy. Alla scuola per pilotini voluta proprio dal 46 Marco Bezzecchi deve tantissimo e non ha problemi a riconoscerlo: “Hanno sempre creduto in me e mi hanno dato la mano per tutto ciò che era necessario. E oltre a lavorare insieme e molto vicini, siamo tutti molto amici. Non solo tra i piloti; anche con Uccio, che è il mio capo in squadra, con Albi, Carlo, con tutto lo staff e tutta la parte organizzativa. Sono come l'estensione della mia stessa famiglia”.
Una famiglia con cui condividere anche i sogni, pur nella consapevolezza che prima o poi le strade dovranno separarsi. Non tanto la sua e quella dell’Academy, ma la sua e quella del team che porta il nome della leggenda di Tavullia. “Per ora non sto tanto a chiedermi – ha aggiunto il Bez – mi piacerebbe continuare qui guidando una Desmosedici ufficiale. E’ chiaro che la Ducati ufficiale è il mio sogno. E quindi è altrettanto chiaro che se ricevessi un'offerta per guidare una Ducati ufficiale, ovviamente mi piacerebbe molto. Ma è per questo che tutti noi che siamo in Academy lavoriamo molto duramente ogni giorno, per crescere come piloti e fare in modo che un giorno possano davvero arrivare proposte così. Non è facile, ma ci credo, perché penso che il talento nella MotoGP di oggi lo abbiano tutti e più o meno uguale, a fare la differenza sono il lavoro e la voglia di arrivare”