“Jorge Lorenzo? Sì, ci siamo un po’ sfidati in pista, giochiamo, con gli anni si va più piano, ma resto sempre un ignorante quando sto in sella. Noi romagnoli siamo ignoranti” – E’ la risposta di Loris Capirossi al giornalista di MotoSprint che gli aveva appena chiesto come fosse andata la sfida in pista con Jorge Lorenzo in occasione della giornata voluta da V-Moto e a cui hanno partecipato moltissimi campioni del passato.
Una sorta di rimpatriata in cui Capirossi s’è concesso anche per qualche intervista, lasciando intendere che un rammarico ce l’ha: non avere venti anni in meno. Perché, dice, tra la Sprint e queste MotoGP, adesso si sarebbe divertito di brutto. “Io sono fatto per la Sprint – ha scherzato - I primi tre o quattro giri ero sempre primo! Alla mia epoca il pilota faceva di più la differenza, con la moto due tempi lo stile era diverso. Adesso la moto è importante: il pilota serve, ma se il pilota numero uno ha la moto peggiore arriva dietro. Secondo me, una volta il rapporto tra moto e pilota era 40% e 60%, ora i valori sono equivalenti, 50 e 50”
Equilibri che però fanno la differenza, con Capirossi che ha anche scherzato con Michele Pirro sulla Desmosedici di oggi rispetto a quella che guidava lui nei primissimi anni di Ducati in MotoGP: “Se avessi vent’anni in meno cosa sarebbe salire su questa Ducati di adesso? L’ho detto a Pirro – ha proseguito ancora Capirossi -. Ai miei tempi Ducati era una bella moto, però non era certo questa. Bisognava farsi un gran mazzo per guidarla. Le moto oggi sono più semplici per arrivare fino a un certo punto, infatti sono tutti vicini, poi andare forte è sempre difficile. Ho una MotoGP e vado a girare, ma andare forte è un’altra cosa. Subentrano esperienza, talento… Gli ultimi due o tre decimi ormai segnano la differenza”.
Una differenza che lui, Loris Capirossi, ha fatto a suo tempo, anche se ormai fa un altro mestiere. Un mestiere che gli permette anche di conoscere un po’ prima quello che accadrà e di avere, quindi delle certezze in più sul futuro di Honda e Yamaha: “In Ducati sono stati più bravi, hanno investito meglio i soldi – ha concluso - Michele Pirro ha fatto un lavoro pazzesco. Ducati ora è una moto facile, chiunque la guidi va forte, però sono epoche. La cosa può cambiare. Intanto KTM sta investendo e sta crescendo. Oggi il problema è che questi regolamenti sono limitativi, non ci si può inventare tanto durante la stagione. Honda e Yamaha, invece, devono fare uno step importante. Non anticipo niente, ma qualcosa succederà. So,ma fingo di non sapere!"