Da quando i medici gli hanno dato l’ok per tornare in moto non è sceso più, tranne che per un paio di giorni di vacanza con la sua fidanzata Gemma Pinto. Marc Marquez, infatti, dopo il GP di Francia a Le Mans, si è subito rimesso in moto prima con una CBR600 nel kartodromo del MotorLand di Aragon, poi facendo enduro con il fratello Alex e, ora, dandosi al flat track al Rocco’s Ranch. Traversi e numeri pazzeschi per il 93 che sembra aver superato definitivamente le noie alla mano e anche tutti i problemi fisici che lo hanno messo fuori dai giochi nelle ultime tre stagioni.
L’otto volte campione del mondo – complice anche l’annuncio dell’amore trovato – sembra attraversare un periodo di assoluta serenità, ma a disturbargli un po’ il sonno c’è ancora la sua moto. La RC213V, infatti, è ancora lontana dall’essere la moto perfetta di un tempo e Marc Marquez ha provato anche recentemente a suonare la sveglia ai suoi. “Così non possiamo pensare di lottare per il mondiale – ha detto – la moto deve migliorare e farò di tutto per aiutare i tecnici a renderla più competitiva. A Le Mans siamo riusciti a andare relativamente forte perché è una pista favorevole, ma già al Mugello le cose potrebbero cambiare”.
Il GP d’Italia, quindi, come palcoscenico per capire veramente fin dove possono arrivare le ambizioni di Marc Marquez e della Honda, con Santi Hernandez – il capotecnico e fidato amico dell’otto volte campione del mondo – che nel frattempo è tornato a parlare con la stampa spagnola proprio per fare il punto della situazione nel box del 93. “Honda deve migliorare in accelerazione e velocità di punta - ha evidenziato Santi - Per i piloti è difficile rendersi conto che si perde tanto in rettilineo, perché poi devono recuperare in altri punti esponendosi a rischi ancora maggiori”.
E’ esattamente quello che è successo proprio a Marquez a Le Mans, quando, per riuscire a bagarrare con la Ducati di Jorge Martin, ha dovuto prendersi quel rischio in più che gli è costato la caduta. “Ci sono piloti che non vogliono correre questi rischi – ha proseguito Hernandez - Marc invece è sempre lo stesso e ci prova sempre, riuscendo a tirare fuori dalla moto qualcosa in più degli altri. Però bisogna essere oggettivi, questa non è la situazione per pensare di lottare per il titolo. Voglio credere che questa situazione cambierà . Ci stiamo lavorando e anche la Honda dal Giappone si sta impegnando per invertire questa tendenza. Sono il marchio motociclistico più importante al mondo. Dobbiamo lavorare, tanto e insieme, e il resto potrà farlo Marc, con lui non è mai detta l’ultima parola! Il pilota può ancora fare la differenza, come fa Marquez, ma prima era diverso e non nascondo che prima le gare mi piacevano di più proprio per questo”.