Tempi ufficiali non ce ne sono, ma, almeno a sentire i soliti ben informati, sembra che Pecco Bagnaia al Mugello sia andato forte di brutto e che la frattura all’astragalo non gli abbia creato grossi problemi nel test con la Panigale V4S fatto insieme a Enea Bastianini e a molti altri piloti Ducati della MotoGP. Il suo crono, sempre secondo le indiscrezioni trapelate, è stato il migliore. Segno che al GP d’Italia il pilota potrà presentarsi nelle migliori condizioni e che dopo la brutta pagina di Le Mans il morale è tornato altissimo per il campione del mondo in carica.
Certo, le sollecitazioni di una stradale di serie, per quanto estrema, non saranno mai le stesse di un prototipo della MotoGP, ma è vero anche che da qui al fine settimana del Mugello mancano ancora abbastanza giorni da lasciar supporre che l’infortunio rimediato in Francia potrà essere definitivamente messo alle spalle. Con la prospettiva del riscatto e, soprattutto, di rimettere le dovute distanze da Marco Bezzecchi nella classifica generale, visto che il pilotino del Team Mooney VR46 soffia sul collo del campione del mondo ad un solo punto. Al Mugello, Bagnaia potrà contare anche sull’aiuto di Enea Bastianini, visto che il test con la Panigale s’è rivelato molto positivo anche per lui e che, quindi, la presenza al GP d’Italia dovrebbe essere garantita.
Intanto, in questa lunga marcia di avvicinamento alla tappa più attesa di tutto il mondiale, Pecco Bagnaia è anche tornato a parlare di futuro. Rivelando di avere un sogno. “Mi piacerebbe – ha spiegato – che il mio nome e quello di Ducati diventassero quasi una cosa sola. Un po' come accade con Marc Márquez e la Honda, o con Valentino Rossi con la Yamaha”. Un’associazione, Bagnaia e Ducati, che però nella mente di quasi tutti gli appassionati di corse in moto non è ancora così matura. Perché è vero che Bagnaia ha vinto un mondiale, ma è vero pure che Casey Stoner resterà per sempre il simbolo dei simboli per gli affezionati del marchio di Borgo Panigale. Un dato di fatto, questo, di cui Pecco sembra essere perfettamente consapevole e per nulla infastidito.
“Casey è Casey – ha aggiunto – fa strano anche a me vedere il suo nome accanto al suo o pensare che ho fatto quello che ha fatto anche lui: vincere un mondiale con Ducati. Fin da piccolissimo sono stato un grandissimo tifoso della Ducati e adesso mi sento un po’ come a scuola, quando vedi i più grandi e sogni di essere come loro. Vedi i tuoi idoli, pensi a quello che hanno fatto e non ti rendi pienamente conto che adesso sei dove erano loro quando eri piccolo tu. So di aver vinto il titolo con la Ducati come ha fatto Casey, e di aver fatto il record di vittorie consecutive, ma io non mi vedo come lui”.