Il weekend di Marc Marquez non è cominciato nel migliore dei modi. Lui è quello di sempre, combattivo e veloce, ma le cose non sembrano riuscirgli più come una volta. In sostanza manca quella che i giornalisti spagnoli chiamano la magia, l’intuizione per la velocità che gli ha permesso di vincere così tanto durante la sua carriera. Eppure l’intenzione per fare bene non gli manca: Marc spinge forte, tanto che nelle FP1 è tornato ad uno dei suoi famosi salvataggi, oltretutto sul lato destro (quello dell'infortunio alla spalla) per la prima volta dopo diverso tempo. Non l'ha fatto con il gomito, ma è stato ugualmente impressionante: Marc sale sul cordolo, la moto si scompone e lui riesce a tenerla, esattamente come aveva fatto - stessa curva e stessa manovra - nel 2019.
Il tempo sul giro però non gli ha dato ragione, anzi, tanto che alla fine della prima sessione di libere era soltanto 13°. Le cose non sono migliorate nella seconda sessione, quando i piloti sono scesi in pista con la gomma morbida per mettere al sicuro un giro veloce valido per entrare in Q2 nel caso di pioggia (probabile) durante le FP3 di domani. Così Marc Marquez ha provato a prendere la scia di Pecco Bagnaia, che al momento era in testa nella classifica dei tempi, ma non è stato accontentato. Allora ha continuato a spingere fino ad una nuova e violenta chiusura d’avantreno, tanto che durante le prove di partenza Fabio Di Giannantonio è andato a fargli i complimenti chiedendosi come avesse fatto a salvarla. Bene per lo spettacolo, male per il cronometro: Marquez si è dovuto accontentare di una 14° posizione e - di conseguenza - dovrà sperare di trovare la pista asciutta domani mattina. Le Mans, in sostanza, non fa che confermarci una sensazione sempre più chiara: Marc Marquez c’è, va fortissimo e ci prova sempre, ma la sua Honda (nonostante i test di Jerez) ancora non lo asseconda.